REDAZIONE UMBRIA

Il caso del ’giudice-poeta’ "Situazione segnalata e lavoro redistribuito"

La presidente della Corte d’Appello e il procuratore generale intervengono sulla vicenda del magistrato di Sorveglianza finito davanti al Csm per i ritardi.

"Impregiudicata ogni decisione che verrà adottata dagli organi competenti nel rispetto delle garanzie difensive, si fa presente che da oltre un anno, i vertici degli Uffici umbri giudiziari hanno di propria iniziativa più volte segnalato, anche alle autorità competenti ad esercitare l’azione disciplinare sui magistrati, cioè il Ministero di Giustizia e la Procura Generale di Cassazione, i ritardi nelle decisioni giudiziali, apparentemente privi di giustificazione, accumulatisi presso il locale Tribunale di Sorveglianza a seguito della condotta di un suo componente": è quanto si legge in una nota della Corte d’Appello di Perugia e Procura Generale della Repubblica di Perugia, "con riferimento alle notizie di stampa apparse in questi giorni relativamente ai ‘ritardi del giudice poeta’, in servizio presso questo distretto umbro". "Il Presidente del Tribunale di Sorveglianza – prosegue la nota, firmata dalla presidente facente funzioni della Corte d’Appello, Claudia Matteini, e dal procuratore generale, Sergio Sottani – ha, tra l’altro, adottato nel corso di questi mesi dei piani di redistribuzione del carico di lavoro su altri colleghi dell’Ufficio, al fine di limitare il più possibile il disservizio. Questi provvedimenti hanno avuto il parere positivo del Consiglio giudiziario di Perugia, di cui fanno parte il presidente della Corte d’Appello ed il procuratore generale".

Il giudice Ernesto Anastasio, 54 anni e originario di Piano di Sorrento (Napoli), è stato chiamato a rispondere davanti al Csm del numero di sentenze e provvedimenti mai redatti o depositati, diverse centinaia da quando è stato trasferito dalla Campania al Tribunale di sorveglianza di Perugia. La Procura generale della Cassazione accusa il giudice di gravi violazioni ai "doveri di diligenza e laboriosità", che potrebbero comportare l’immediata sospensione dalle funzioni e dallo stipendio. Nei mesi scorsi è stata disposta anche una perizia, affidata al docente di Psicopatologia forense Stefano Ferracuti, per accertare eventuali patologie. Davanti al Consiglio superiore della magistratura, quando veniva ascoltato riguardo al suo caso, il giudice aveva raccontato anche della sua passione per la poesia e la letteratura.