I tanti nodi della sanità territoriale. È pressing sul nuovo dg dell’Asl

L’associazione Prometeo incalza Piero Carsili e propone un sondaggio "indipendente" sulla qualità dei servizi

Cinque domande rivolte al nuovo direttore generale della Asl per cercare di fare chiarezza sulle reali condizioni della sanità orvietana e stimolare un impegno a risolvere i problemi che gravano sull’ospedale. L’associazione Prometeo le rivolge a Piero Carsili, da pochi giorni manager di punta dell’Asl2. "Come tutti gli orvietani, ci auguriamo che possa risolvere i problemi della sanità locale. Soltanto una raccomandazione: non ci tratti come bambini. Lasci stare le lettere di encomio, parliamo di investimenti e dell’arrivo del personale mancante" esordiscono i responsabili dell’associazione nella lettera aperta inviata al dg. Dopo aver ribadito il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dagli operatori dell’ospedale, l’associazione rivolge alcuni quesiti a Carsili: "E’ vero o no che più del 60% delle prestazioni diagnostico-strumentali sono pagate per l’intero e direttamente da cittadini? Quali conseguenze provoca ciò sul corretto sviluppo del modello sanitario? Quando l’ospedale sarà realmente un Deam, dipartimento emergenza accettazione, di primo livello? Quando saranno veramente realizzati casa di comunità e ospedale di comunità? Ci sono i soldi?" "Caro Carsili - si legge ancora – , eviti di cavalcare le lettere di encomio che si sono guadagnati i singoli operatori con la loro professionalità, tanto non saranno sufficienti a dimostrare efficienze che l’organizzazione non riesce a garantire. Si chieda come mai un paziente che viene curato bene fa notizia come se fosse una vincita al Superenalotto. Non crede che ci sia qualcosa che non funziona? Se proprio vuole dar conto della soddisfazione dei pazienti per i servizi forniti, incarichi un soggetto indipendente di effettuare sondaggi sulla qualità delle prestazioni, scegliendo, questo sì, un modo manageriale di procedere".

Cla.Lat.