REDAZIONE UMBRIA

I pescatori si arrendono. Chiude la Cooperativa

Magione, fallisce la storica struttura di San Feliciano attiva dal 1928. Rivendite chiuse e dieci dipendenti a casa. Lo ’spiraglio’ dell’affitto.

L’attività di pesca sul lago Trasimeno rischia un brusco stop

L’attività di pesca sul lago Trasimeno rischia un brusco stop

Era attiva dal 1928 e da quasi un secolo era un simbolo e una risorsa per il paese e per il lago. Ora la Cooperativa Pescatori del Trasimeno chiude i battenti: sarebbe stato dichiarato il fallimento della storica azienda, con una decina di dipendenti mandati a casa. Già chiuse due rivendite del pescato, fermato il conferimento del pesce a San Feliciano e tirate giù anche le saracinesche del laboratorio, mentre resta aperta la Locanda dei Pescatori.

Nei giorni scorsi c’è stata una movimentata assemblea con i dipendenti, spalleggiati anche da numerosi cittadini di San Feliciano. Il presidente della Coop Pescatori del Trasimeno, Aurelio Cocchini, affiancato da un referente di Confcooperative, ha illustrato ai sindacati un’operazione che passerebbe per la costituzione di due nuove cooperative, le quali, con la formula dell’affitto del ramo di azienda, rileverebbero una la Locanda e l’altra l’attività ittica, spostando però il conferimento del pescato da San Feliciano a Sant’Arcangelo. Uno scenario, quest’ultimo, che ha ovviamente creato proteste e perplessità nella comunità di San Feliciano, la cui identità è profondamente intrecciata all’attività di pesca.

In questo quadro, le due nuove coop dovrebbero riassorbire, questo è stato spiegato ai sindacati, il personale in organico alla Locanda e i pescatori che rimangono in attività. In questo progetto, però, non ci sarebbe più spazio per i dipendenti che lavoravano nei punti vendita e nel laboratorio di trasformazione del pescato. Secondo i lavoratori "la cooperativa ha dichiarato il fallimento, con il problema causato da grandi buchi sul bilancio e scelte gestionali sbagliate, oltre che dalle difficoltà della Locanda dei Pescatori".