
Orvieto: continuità assistenziale in sofferenza come il Sim infanzia e il servizio contro le dipendenze. Ma il nodo centrale resta la sorte della direzione sanitaria.
Guardia medica in grande difficoltà e nubi scure all’orizzonte per quanto riguarda la sorte del Distretto sanitario di Orvieto che la Regione ipotizza di accorpare con quello di Terni. A fine settembre scade l’incarico del direttore del Distretto di via Postierla, Massimo Marchino, ma il timore espresso anche da alcuni sindaci del territorio è che l’incarico non vegna assegnato a nessun altro sostituto, ma che possa avvenire quello che è successo a Narni e Amelia ovvero che venga assunto direttamente da quello del Distretto di Terni. Un sistema per mettere le comunità di fronte al fatto compiuto. Ciò che è stato deciso a Narni-Amelia costituisce infatti un precedente che non fa dormire sonni tranquilli. Questo almeno è il timore di alcuni sindaci, come Damiano Bernardini di Baschi: "Temiamo che sia un metodo per andare nella direzione della soppressione del Distretto di Orvieto – dice – la nostra intenzione è quella di scongiurare quanto accaduto a Narni e Amelia. Con altri sindaci e con la direzione del Distretto, si sta lavorando a una ipotesi che potrebbe di unire la direzione sanitaria dell’ospedale con quella del Distretto sanitario". Una proposta che non condividono tutti i sindaci. Contrario è, ad esempio, il sindaco di Parrano Valentino Filippetti secondo cui "bisogna lottare per mantenere il Distretto con l’articolazione territoriale che esisteva fino a poco tempo fa". Della stessa opinione anche il sindaco di Castel Viscardo Daniele Longaroni. In sofferenza anche il servizio di Continuità assistenziale, la ex Guardia medica e le strutture intermedie della medicina del territorio come il consultorio, il Sim infanzia e il centro contro le dipendenze: tutti servizi privi di coordinatori. Le attività devono essere gestite dal Distretto e ciò comporta grandi difficoltà.
Cla.Lat.