Il giudice-poeta si è dimesso. Ernesto Anastasio non è più magistrato: aveva 858 fascicoli arretrati

Era al tribunale di sorveglianza di Perugia dal 2021. Il Csm lo aveva definito uno “che sostanzialmente rifiuta il lavoro”

Sospeso il ’giudice poeta’: "Anastasio ha accumulato un arretrato di 858 fascicoli"

Sospeso il ’giudice poeta’: "Anastasio ha accumulato un arretrato di 858 fascicoli"

Perugia, 19 dicembre 2023 – Lo avevano ribattezzato il ‘giudice-poeta’ ed era molto noto negli ambienti giudiziari per la sua passione per la letteratura, ma Ernesto Anastasio era conosciuto anche per aver accumulato qualcosa come 858 fascicoli arretrati al tribunale di sorveglianza di Perugia, dove lavorava dal 2021. 

Era stato già sospeso dalle funzioni e dallo stipendio dalla sezione disciplinare del Csm e rischiava una dispensa dal servizio, ma alla fine ci ha pensato lui in prima persona presentando le dimissioni irrevocabili dalla magistratura. Un'istanza che Anastasio ha depositato ieri alla cancelleria della Sorveglianza del capoluogo umbro. Ha preferito non incontrare i colleghi e non ha motivato formalmente la sua decisione ma ha chiesto di trasmetterla al Consiglio superiore della magistratura che proprio oggi si sarebbe dovuto pronunciare. Un adempimento al quale hanno provveduto i vertici del tribunale di Sorveglianza.

L’atto consente al magistrato di mettere lui stesso la parola fine al procedimento disciplinare, ponendosi fuori dalla magistratura. In questo modo ha però evitato il rischio di una possibile radiazione. A Perugia intanto il presidente della Sorveglianza Antonio Minchella ha già redistribuito agli altri magistrati del tribunale i fascicoli che erano in carico ad Anastasio e che riguardano i detenuti per varie esigenze, dai permessi alla liberazione anticipata e coloro che sono sottoposti ad esecuzione penale.

"Far funzionare questo settore serve a mantenere la pace nelle carceri”, ha sottolineato proprio ieri, 18 dicembre, il presidente della Camera penale di Perugia Marco Angelini, evidenziando i problemi legati alla carenza di magistrati e soprattutto di personale amministrativo e, di pari passo, l'impegno di quelli in organico. Nell'ordinanza con la quale, a settembre, il Csm aveva sospeso Anastasio si parlava di “un magistrato che sostanzialmente rifiuta il lavoro”.

La sezione disciplinare dell'organo di autogoverno della magistratura aveva quindi evidenziato la sequenza di contestazioni a suo carico, accumulate in un decennio, sempre per ritardi nel deposito dei provvedimenti, anche quando ricopriva i ruoli di giudice a Torre Annunziata e a Santa Maria Capua Vetere. Originario di Piano di Sorrento, 54 anni, dell'amore di Anastasio per la poesia si parla anche nella perizia cui è stato sottoposto durante il procedimento disciplinare, che ha certificato come si sentisse oppresso da un lavoro che non gli dava soddisfazione perché i suoi interessi sono orientati in altri campi.

La disciplinare del Csm aveva quindi ritenuto che non ci si potesse aspettare un cambio di rotta per il fatto che Anastasio era già stato sanzionato per i ritardi con un trasferimento d'ufficio da Santa Maria Capua Vetere a Perugia, però senza effetti positivi. Per il Csm la sospensione si era quindi imposta per evitare "ulteriore grave pregiudizio” ai diritti dei detenuti e al funzionamento del tribunale di sorveglianza di Perugia. Ora la parola fine con le dimissioni irrevocabili.