SOFIA COLETTI
Cronaca

Giornalismo, le nuove sfide nell’era del disordine mondiale

"Il giornalismo come forma di resistenza verso un potere che manipola e distorce". E’ l’appello che arriva da Perugia, città...

Arianna Ciccone e Christopher Potter, organizzatori del festival, con la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi

Arianna Ciccone e Christopher Potter, organizzatori del festival, con la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi

"Il giornalismo come forma di resistenza verso un potere che manipola e distorce".

E’ l’appello che arriva da Perugia, città che da 9 al 13 aprile torna ad essere punto di riferimento globale di attualità, riflessione e discussione con la diciannovesima edizione del “Festival Internazionale del Giornalismo“, fondato e diretto da Arianna Ciccone e Chris Potter.

Cinque giorni con le eccellenze mondiali dell’informazione, dell’attivismo e della ricerca per affrontare le sfide di un’epoca segnata da un nuovo “disordine mondiale“ e da un caos informativo senza precedenti. "Un’edizione speciale per un momento storico delicatissimo", sottolinea Arianna Ciccone nel presentare il cartellone 2025 con oltre 500 speaker pronti a confrontarsi in più di 200 panel per tracciare un quadro aggiornato della geopolitica dell’informazione, con dibattiti, reportage e testimonianze dirette. "Da anni siamo abituati alle campagne di disinformazione dei regimi autoritari ma ora c’è uno scatto in più, perché arrivano anche dal presidente di un paese democratico come gli Stati Uniti", incalza l’organizzatrice. Tra le voci più importanti che arriveranno a Perugia (tutti gli incontri sono a ingresso libero) ci sono Julie Pace, direttrice esecutiva Associated Press, due volte Premio Pulitzer, Maria Ressa, Nobel per la Pace 2021, Yuval Abraham regista premiato con l’Oscar per il documentario “No Other Land“, Nathan Thrall, Pulitzer per la saggistica.

E poi Alsu Kurmasheva, giornalista ostaggio del regime russo, Olga Rudenko, direttrice del Kyiv Independent, Lydia Cacho Ribeiro, giornalista investigativa messicana tra le più premiate al mondo, Hadi al-Khatib, esperto di tecnologia e giornalismo investigativo, Christina Assi, fotogiornalista libanese, Mona Eltahawy, simbolo della rivoluzione femminista, Zahra Joya, che ha dato visibilità mondiale alla condizione femminile in Afghanistan. Grande attesa per il dialogo tra Jason Rezaian e Cecilia Sala, entrambi imprigionati in Iran in un incontro che vuole essere "un monito e un appello alla libertà di stampa".

Sabato e domenica alcune delle voci più autorevoli del panorama nazionale parleranno (soprattutto) delle guerre e della conseguente crisi del diritto internazionale. Tra giornalisti, scrittori e comunicatori, attesi Francesca Mannocchi, Nello Scavo, Roberto Saviano (con un monologo in esclusiva, "Resistere!"), Stefania Battistini, Lucia Goracci, Benedetta Tobagi, Marco Damilano, Viviana Mazza, Dino Amenduni, Annalisa Cuzzocrea.

Sofia Coletti