
Gennaro Speria vuole incontrare il Papa
Orvieto, 5 giugno 2019 - Quando gli abitanti di Fabro hanno visto questo personaggio dal fisico massiccio arrivare in paese con una grande croce di legno appoggiata sulle spalle hanno strabuzzato gli occhi. Qualcuno ha pensato per un attimo che ci fosse nei paraggi una troupe intenta a girare un film sulla passione di Gesù, ma è stato solo un attimo. Quando l’uomo ha appoggiato in terra le assi di legno dal peso di quaranta chili ed ha iniziato a parlare con la gente del posto, si è capito che non c’era alcuna finzione scenica, ma si era di fronte ad un proibitivo e molto impegnativo gesto di penitenza. L’uomo si chiama Gennaro Speria ed ha deciso di percorrere a piedi e con la croce in spalla tutto il tragitto che divide la Lombardia dal Lazio. Genny, come si fa chiamare, è infatti partito da Rozzano in provincia di Milano il 25 aprile e si sta dirigendo a san Pietro, con la speranza di poter essere ricevuto dal papa. Ieri mattina è arrivato ad Orvieto.
Di fronte agli occhi stupefatti di turisti e gente del posto, ha fatto il biglietto per prendere la funicolare e poi si è messo ad aspettare il convoglio insieme ai turisti; vestito come un Gesù di Nazareth in versione high tech e con il pesante fardello appoggiato per terra, tatuaggi sul viso e barba incolta. Poi è arrivato ad Orvieto ed ha raccontato la propria vicenda a varie persone che non hanno mancato di farsi immortalare in uno scatto insieme al singolare penitente. «Ho capito il significato della vita dopo aver trascorso molto tempo in carcere e anche qui ho trovato molta gente che mi ha manifestato il proprio sostegno ed incoraggiamento durante il mio percorso» ha detto l’uomo.
Napoletano da molto tempo residente nel Milanese, Genny Speria ha 47 anni ed ha alle spalle un passato abbastanza turbolento. Con la giustizia ha avuto dei guai non trascurabili, compreso il coinvolgimento in una inchiesta per truffa di cui avrebbe tirato le fila il parente di un boss della ’ndrangheta. Lui stesso ha dichiarato di aver avuto un ruolo anche nello scontro fra clan che era sfociato in una faida a Secondigliano una decina di anni fa. A Rozzano ha aperto un’officina meccanica in cui dar lavoro a ragazzi a rischio, ma l’esperienza si è conclusa con uno sfratto. Adesso spera nell’incontro con il Papa dopo aver abbandonato Orvieto dopo poche ore di pausa.
C.L.