
Quattro gatti sono drammaticamente morti, a causa delle gravi lesioni riportate "riconducibili ad aggressione da predatore", come si legge nel referto dell’Istituto Zooprofilattico. Così i volontari di Lav Perugia hanno trovato Pepsi, Fiocco, Pontina e Nerino, che erano stati dimessi e liberati il 25 luglio scorso, per il necessario periodo di adattamento, in un recinto della struttura che ospita la colonia felina di Collestrada.
A raccontarlo è Graziella Crescentini Gori, responsabile Lav Perugia: "Siamo davvero preoccupati che questa tragedia, così come altri gravi o meno gravi incidenti subiti dagli animali, possano ripetersi".
Per questo fa appello al sindaco Andrea Romizi, ricordando che "il canile sanitario di Collestrada presenta gravi mancanze strutturali e ciò non garantisce la sicurezza e il benessere degli animali. Fin dal 2013, infatti, contro il medesimo canile, sono state indirizzate denunce e appelli, da parte della nostra associazione, rivolte alla fatiscenza e all’inadeguatezza delle strutture. Nel 2015 inoltre – continua - abbiamo promosso una petizione popolare contro il randagismo felino (una vera e propria piaga), nella quale si chiedeva l’implementazione delle strutture sanitarie per la degenza post- operatoria e per le cure mediche dei gatti; la petizione ha raccolto oltre tremila firme e, fra queste, anche quella dello stesso sindaco Romizi, ma ancora poco o nulla è stato fatto, su questo tema, nella sezione sanitaria e nel territorio. Oggi, dopo quanto tragicamente accaduto – conclude la presidente -, rivolgiamo il nostro appello al primo cittadino affinché vengano con urgenza migliorate le condizioni di detenzione e cura, sia dei cani che dei gatti, della sezione sanitaria di Collestrada".
La struttura, costruita nell’area comunale del canile sanitario, grazie al contributo di privati e gestita a spese dell’associazione, è nata nel 2018. Istituita con l’autorizzazione del Comune di Perugia, in supporto e in aiuto del canile sanitario gestito dalla Asl, è volta a permettere la liberazione dei gatti trovati feriti, malati o incidentati, qualora dopo le dimissioni dall’ospedale veterinario, non possano essere reimmessi sul territorio, per motivi di salute e di benessere animale.
Per l’aggressione che ha portato alla morte dei gatti non si pensa, per ora, a incursioni di lupi. Piuttosto a cani randagi.