
Si inaugura oggi nella Sala 39 la mostra dedicata al pittore futurista perugino. Nove opere che raccontano l’intero percorso artistico
"Un doveroso omaggio a Gerardo Dottori con un piccolo, veloce ma intensissimo percorso all’interno di tutta la sua opera". Così il direttore Costantino D’Orazio annuncia la nuova avventura della Galleria Nazionale dell’Umbria: è la mostra “Omaggio a Dottori divisionista, futurista e aeropittore 1906-1942“ (nelle foto) che si inaugura oggi alle 17.30 in occasione della Giornata del Contemporaneo e che fino al 19 gennaio celebra il grande pittore perugino, a 140 anni dalla nascita, con nove preziosissime e rarissime opere, provenienti da collezioni private. La mostra è curata dagli Archivi Dottori nelle persone di Massimo Duranti, Andrea Baffoni e Francesca Duranti ed è allestita nella Sala 39, che chiude la collezione permanente della Galleria. "E’ un primo esperimento – aggiunge D’Orazio – per dare nuova identità a questo ambiente destinato al XX secolo: qui si realizzeranno piccoli focus, approfondimenti e occasioni di ricerca sugli artisti del Novecento. Non potevamo che iniziare con Dottori".
Sono poi i curatori a raccontare i tratti distintivi della mostra che si avvale della “regia“ di Marina Bon Valsassina ed è accompagnata dal catalogo di Silvana Editoriale. Massimo Duranti sottolinea l’emozione nel rivedere opere “invisibili“ da anni a Perugia e ricorda il legame di Dottori con Palazzo dei Priori compreso il lungo oblio dei capolavori donati al Comune "La mostra – aggiunge Baffoni – sintetizza finalmente l’intero percorso di Dottori con nove opere straordinarie che ripercorrono tutti i linguaggi del suo itinerario espressivo. E testimoniano la dimensione spirituale della sua aeropittura".
L’ingresso nella Sala 39 si traduce in un tripudio di colori, visioni, atmosfere. L’omaggio a Dottori ripercorre il divisionismo-pointillisme della prima decade del ‘900, il dinamismo del mezzo meccanico dei primi anni Dieci, fino agli sviluppi aeropittorici dell’inizio degli anni Venti, per arrivare ai primi Quaranta. Ed ecco “Visione“, del 1906, “Gli amanti“ del 1907 con due figure abbracciate in un pulviscolo luminoso, “Paesaggio con montagna“ del 1913 sullo sfondo da una montagna bluastra, gli esordi futuristi in “Motociclista“ e poi “Esplosione“, realizzata durante la Prima Guerra Mondiale, “Primavera umbra“ del ’23 con la visione dall’alto del Trasimeno, “Volo sull’oceano“, capolavoro aeropittorico, “Tramonto lunare“ di proprietà della Galleria Nazionale e “Laghi italiani“ del 1938. Ma non finisce qui perché "la mostra vuole creare connessioni con i territorio" aggiunge Francesca Duranti che ha realizzato un itinerario turistico “dottoriano” nei luoghi che conservano le opere dell’artista. Da Perugia con la collezione permanente di Palazzo della Penna in testa fino al Trasimeno tra palazzi, chiese, industrie, università.