
Foto dalla pagina Fb di M.G. Proietti
Non solo panchine e piante danneggiate, ma anche elemosine e piccoli oggetti sacri rubati, compreso un panno che era stato deposto sulla Bibbia. Contro l’ondata di furti e vandalismi la chiesa di San Lorenzo è costretta a chiudere i battenti. E la vicenda ripropone l’allarme sicurezza nel cuore della città, lungo il centralissimo Corso Vecchio, che da “salotto buono” di Terni che conduceva al Teatro Verdi si è trasformato in zona franca di degrado, reati e violenze (ultima della serie, nei giorni scorsi, quella di un uomo gravemente ferito a bastonate).
A segnalare la triste sorte di “San Lorenzo”, è in un post Maria Grazia Proietti, non solo consigliera regionale del Pd ma anche attivista e volontaria della Comunità di Sant’Egidio, che nella chiesa fa base. "In questi ultimi tempi abbiamo visto dalle cronache brutti gesti nei confronti di beni pubblici come le panchine davanti alla chiesa di San Lorenzo _ sottolinea Proietti _ . Purtroppo è una pessima questione quella non voler conservare beni pubblici. Le panchine non si rovinano da sole, si rovinano se si ha la voglia di distruggere. Le piante che sono davanti la medesima chiesa non si rovinano da sole, ma solo se si usano come cestini per buttare di tutto".
Fino alla drastica decisione di chiudere le porte di “San Lorenzo“, caratteristico luogo sacro del pieno centro cittdino. "Avevamo cercato di tenere aperta la chiesa per permettere una preghiera, una visita – continua Proietti – ma i furti, la graticola San Lorenzo rubata, i pochi soldi delle elemosine e persino una copertina che proteggeva la Bibbia ,rubate,ci hanno indotto a tenere aperta la chiesa durante le funzioni o se presente qualche persona di buona volontà che la tiene aperta,come la carissima Ersilia che non finiremo mai di ringraziare". "Dipende da noi cittadini il rispetto del bene comune,da ognuno di noi", conclude amaramente Proietti.
Per la cronaca, il responsabile dell’aggressione avvenuta nei giorni scorsi, di nazionalità straniera come la vittima, è stato induviduato dalla polizia e sottoposto al divieto di frequentare per due anni locali pubblici del centro storico e di Corso Vecchio. L’uomo è agli arresti domiciliari.
Ste.Cin.