
"Abito in via Mario Angeloni. Di sera, quando a volte rientro dopo le 22, corro verso il portone. Ormai indosso soltanto scarpe da ginnastica che mi permettono un passo veloce. È una situazione bruttissima guardarsi sempre le spalle". Dietro questo sfogo c’è un nome e un cognome: a parlare è Marta Preite Martinez, uno dei tanti residenti di Fontivegge, stanchi di condividere con degrado, delinquenza, situazioni al limite del decoro. "Per andare a trovare mio padre che vive al di là della ferrovia – prosegue – prendo l’automobile: ho paura di passare nei pressi della Stazione o peggio di attraversare il sottopassaggio di fronte all’ex cinema Lux. Tutto quello che è stato fatto fino ad ora per migliorare la situazione da parte della amministrazione è stato inconsistente e incapace di arginare la crescente criminalità".
Dopo la denuncia le proposte: "Si potrebbe aumentare la videosorveglianza e, soprattutto, riqualificare l’area favorendo la ripresa commerciale con prezzi calmierati dei numerosi negozi sfitti della zona". Fontivegge di recente è stato teatro di risse cruente, forse legate allo spaccio. Paolo Rossetti, farmacista di lungo corso, spende comunque una parola buona nei confronti del Municipio: "Di recente ho subito un furto. L’altro ieri sono stato io ad allertare la polizia a seguito della rissa a colpi di machete. Insomma la situazione è piuttosto turbolenta. Devo dire che sindaco e assessore Merli si danno da fare, perlomeno mostrando interesse e ascolto. Le forze dell’ordine si impegnano e sono collaborative, ma la repressione non basta. Serve la prevenzione. Il vero problema della Stazione è il degrado urbano e il traffico di stupefacenti. Mia sorella vive a Milano – conclude il farmacista – Quando viene a Perugia qui alla Stazione si trova male per una serie di motivi, tra cui la mancanza di senso civico. Ieri, per esempio, abbiamo trovato nel cassonetto della farmacia una friggitrice, roba da non crederci!".
La testimonianza di Marinella Legnani: "Io sto in via Campo di Marte, esco con la macchina perché in giro ci sono presenze poco raccomandabili. Si ha la sensazione di vivere in un quartiere pericoloso e degradato: alcuni negozi, ad esempio, non trasmettono i requisiti di sicurezza nè come vendita nè per frequentazioni. Si percepisce che siano attività paravento di attività illecite. Ma gli amministratori ogni tanto vengono a visitare quest quartiere, tra l ‘altro molto vicino al centro e transitato dai turisti?. Un appunto anche alla Gesenu per il sistema di raccolta differenziata che ha prodotto disservizi e comportamenti incivili. Bocciato anche il traffico: la mattina presto, in cui coincidono i flussi per andare a scuola e al lavoro, qui è un inferno". Infine tutti si domandano a cosa serva la pensilina. Soldi che potevano essere investiti in qualche progetto più utile alla città...
Silvia Angelici