
Film “filorusso“ tra le polemiche: "Il Comune revochi il patrocinio"
È polemica sul patrocinio del Comune di Foligno alla proiezione del film ‘Il testimone’, in occasione del secondo anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina. Sugli scudi associazioni ucraine e forze politiche di opposizione, ma il sindaco Stefano Zuccarini si difende. La pellicola è già stata definita "filorussa" dalla comunità ucraina folignate. E la ‘Casa dei popoli’ chiede ufficialmente al Comune di ritirare il patrocinio, "perché – dice – non abbiamo bisogno di creare ulteriori motivi di conflitto e dolore alla comunità ucraina e alla città tutta in una situazione internazionale che diventa, di giorno in giorno, più allarmante". Quindi si ricordano i film già proiettati dalla rassegna organizzata dall’associazione legati alla guerra e si annuncia una manifestazione per il 24 febbraio: "A due anni dall’invasione russa dell’Ucraina, la Casa dei popoli tornerà in città con le bandiere della pace per ricucire pensieri e pratiche di pace, per dare senso al futuro delle bambine dei bambini delle giovani generazioni della comunità mondiale tutta". Dall’associazione ‘Insieme per l’Ucraina’ anche una lettera aperta indirizzata al sindaco Zuccarini. Il gruppo esprime "ferma opposizione" al patrocinio del film che viene definito "controverso". Una scelta "inappropriata e dannosa - si legge nella lettera aperta – . Il film si distingue per una qualità artistica quanto meno discutibile, confinante con l’oscenità, sia a livello visuale che narrativo. Oltre a questo, ’Il Testimone’ si erge a manifesto di propaganda, esplicitamente supportato dal ministero della guerra russo, nell’intento manifesto di alterare l’opinione pubblica e veicolare narrazioni distorte o menzognere volte a ledere l’immagine dell’Ucraina e dei suoi abitanti". Da qui la richiesta di revoca del patrocinio, "per affermare l’impegno di Foligno per i diritti umani". Il primo cittadino respinge le accuse e si difende: "In Giunta approviamo molti patrocini a seduta e non abbiamo certo la possibilità di vedere film, interpretazioni teatrali e quant’altro in anticipo. Questo ci è stato presentato come un film sugli orrori della guerra, senza nessuna connotazione politica o di parte. Si tratta di un semplice film che sarà visto da chi desidera vederlo. In Giunta non abbiamo mai censurato nessun argomento e non intendiamo farlo ora, perché viviamo in un Paese libero dove tutti posso esprimere le loro opinioni. Ci dispiace che questo argomento venga strumentalizzato per fini politici".
Alessandro Orfei