Fentanyl, interviene il Governo. Anche gli agenti di Perugia saranno dotati di spray al Naxolone

La droga sintentica identificata in Umbria per la prima volta. E la Procura diretta da Cantone ha aperto un fascicolo. L’obiettivo è arginare la diffusione dell’oppiaceo.

Fentanyl, interviene il Governo. Anche gli agenti di Perugia saranno dotati di spray al Naxolone

Fentanyl, interviene il Governo. Anche gli agenti di Perugia saranno dotati di spray al Naxolone

Allarme Fentanyl, interviene il Governo. La droga sintetica che lo scorso anno negli Stati Uniti ha fatto più di 100mila morti è stata identificata qualche giorno fa, per la prima volta, in Italia a Perugia, nel quartiere di Fontivegge, noto per essere un punto nevralgico dello spaccio. Tanto che la Procura della repubblica, diretta dal procuratore Raffaele Cantone, ha aperto un fascicolo per fare chiarezza sui canali di approvvigionamento. La vicenda ha mosso anche il Governo. L’obiettivo è arginare la diffusione dell’oppiaceo sintetico, 80 volte più potente della morfina, con un impegno sinergico di intelligence, forze di polizia, magistratura e diversi ministeri, come ha spiegato ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, a Palazzo Chigi insieme al vicepremier Antonio Tajani. Ed ai poliziotti (anche quelli di Perugia) che intervengono su questo fronte si stanno assegnando spray al Naloxone, farmaco che blocca gli effetti del Fentanyl.

"Abbiamo stabilito – ha informato Tajani – una collaborazione operativa contro la produzione e la diffusione. Stiamo lavorando anche con gli Usa, ci sono state più di una riunione con Blinken che ringrazia l’Italia per il suo impegno. E il tema sarà al centro dei miei incontri con i Paesi asiatici". Sul fronte interno è attivo un piano nazionale di prevenzione che coinvolge tutte le amministrazioni interessate. È il dark web, in particolare, la porta d’ingresso del Fentanyl in Italia. Il traffico, ha spiegato Mantovano, passa "su siti cinesi con pagamenti in criptovalute che significa non tracciabilità e ciò rende le indagini difficili". La Procura nazionale antimafia, ha proseguito il sottosegretario, "ha costituito un gruppo di lavoro composto da alcuni procuratori distrettuali per elaborare protocolli d’intervento".