Ecco i mali della sanità perugina: "Io, derisa più volte dal 118". E in tanti chiamano in causa Romizi

Il Consiglio Grande dedicato ai problemi della salute: decine di interventi critici contro Comune e Regione. La storia di Tania: "Dal 2002 in cura al Centro salute mentale. Ma la situazione non è più tollerabile".

Ecco i mali della sanità perugina: "Io, derisa più volte dal 118". E in tanti chiamano in causa Romizi

Ecco i mali della sanità perugina: "Io, derisa più volte dal 118". E in tanti chiamano in causa Romizi

"Sono una paziente del Centro salute mentale dal 2002 e vi posso garantire che il Servizio è in condizioni ormai disastrose, peggiora di giorno in giorno". A raccontare la sua storia è Tania Pedini che ieri – con grande coraggio – è intervenuta al Consiglio Grande dedicato ai problemi della Sanità di Perugia. E il suo racconto è emblematico: "Sono stata ricoverata 15 volte al Repartino, l’Spdc – ha detto –. La situazione è drammatica: scarsa igiene, bagni promiscui, detenuti con altri pazienti. L’ultima volta che mi hanno ricoverato ho chiamato 5 volte il 118 e mi sono sentita dire che se ero in grado di telefonare potevo anche recarmi da sola al Pronto soccorso. Ha dovuto chiamare mio figlio di 16 anni per farmi venire a prendere dall’ambulanza".

Gli interventi sono numerosi e quasi tutti molto critici, anche da parte di cittadini non propriamente vicini alla Sinistra. In alcuni casi i toni si alzano, come quando interviene Stefano Vinti (Umbria Left), ex consigliere regioanle di Rifondazione: "Se l’assessore regionale Luca Coletto (presente in sala, ndr) avesse un sussulto di dignità si dimetterebbe: ha portato la Sanità umbra al disastro". E poi stoccata anche al sindaco Andrea Romizi: "A me sta anche simpatico – ha ironizzato – ma una cosa è evidente: non ha difeso e non difende la sanità perugina in nessun modo".

Ma altre sono state le critiche: "I servizi territoriali sono saltati ormai" ha detto Elisabetta Rossi, a cui ha fatti eco Maria Chiara Nuzzi, specializzanda e rappresentate dell’Udu, raccontando le tante difficoltà dei giovani. E poi Antonella Santucci, pediatra di libera scelta della Usl 1, che non ha esitato a definire la situazione del suo comparto "drammatica". In tanti poi hanno sollecitato il sindaco Romizi "a fare qualcosa, a intervenire, a non restare a guardare". Tra i relatori anche alcuni rappresentanti del Pd, dei sindacati, o professionisti della Asl 1 con testimonianze emblematiche. "Siamo di fronte dello smantellamento del sistema di prevenzione cura in atto a livello nazionale e fortemente anche in Umbria – ha aggiunto il presidente provinciale di Federconsumatori, Alessandro Petruzzi – dove si assiste alla privatizzazione del sistema lasciando centinaia di cittadini o in attesa di lunghissimi tempi per aver cure o dovendo proprio rinunciare".

E intanto ieri a proposito di sanità si è tenuto a Palazzo Donini l’evento di avvio del progetto Pnrr sul Fascicolo sanitario elettronico 2.0, che è stato detto "non sarà più un semplice contenitore di documenti, ma diventerà uno strumento basato sui dati del cittadino, utilizzabili in totale sicurezza per scopi di prevenzione e di ricerca, interconnesso ai servizi di telemedicina.

Michele Nucci