
E’ stata inaugurata nella Rocca Flea la mostra “Gualdo Tadino e Dante nella maiolica a lustro”, curata dal professor Mario Becchetti (foto), apprezzato autore di libri sulla ceramica gualdese, e da Catia Monacelli. L’iniziativa, attuata nel contesto delle celebrazioni del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, propone opere del professor Alfredo Santarelli, figura di primissimo piano nella storia dell’arte della ceramica nel gualdese. Santarelli le realizzò un secolo fa, nel 1921, in occasione del settimo centenario della morte del sommo poeta: gli dedicò una serie di lavori ispirati alla Divina Commedia, piatti ovali dipinti con la tradizionale tecnica della ceramica a lustro, provenienti da collezioni private; tra questi “Il sogno di Dante”, ispirato al preraffaelita Dante Gabriele Rossetti; il “Medaglione con Beatrice e Dante”; “Caron Dimonio”; “Morte del Conte Ugolino e dei figli”. Il sindaco Massimiliano Presciutti s’è detto “orgoglioso per questa iniziativa, che unisce la grande letteratura con quanto di più importante e bello la nostra città può vantare, l’arte ceramica”.
Alfredo Santarelli, nato a Gualdo Tadino nel 1874, diplomato nel 1897 alla Reale Accademia di Belle Arti di Perugia, si avvicinò alla ceramica lavorando presso la fornace di Daria Rubboli, allievo del pittore e ceramista Giuseppe Discepoli; nel 1899 iniziò i primi esperimenti per riprodurre i riverberi in oro e rubino delle antiche ceramiche gualdesi; nel 1900 aprì un laboratorio, nel luogo dove nel XVII° secolo sorgevano le fornaci di Francesco Biagioli, detto “Il Monina”, ed iniziò a formare nuove maestranze. Sino al 1957, anno della sua scomparsa. La mostra può essere visitata fino al 28 novembre. Per informazioni: 0759142445, o polomusealegualdotadino.it.
Alberto Cecconi