LUCA FIORUCCI
Cronaca

"Ecco come funziona il defibrillatore". Simulazione col consigliere-infermiere: "Pochi minuti per salvare una vita"

Con Fabrizio Ferranti, tra i promotori del progetto Perugia cardioprotetta, abbiamo verificato come intervenire in caso di emergenza. "I Dae sono presenti in alcune zone strategiche della città".

Il consigliere comunale Fabrizio Ferranti, nella vita infermiere

Il consigliere comunale Fabrizio Ferranti, nella vita infermiere

Dae, ovvero defribrillatore semiautomatico. Di cui, nel territorio di Perugia, ce ne sono 15. Quindi risultano fuori servizio, ma con il progetto Perugia Braveheart, come messo nero sul bianco nell’ordine del giorno a suo firma dal consigliere comunale di Perugia per la sanità pubblica, Fabrizio Ferranti, si punta alla loro sostituzione e, possibilmente, a incrementare una rete di primo soccorso che possa rendere la città ancora più “cardioprotetta“.

I defibrillatori “pubblici“ sono facilmente identificabili, hanno colonnine dedicate dove sono alloggiati, pronti all’uso. Con il consigliere Ferranti, che nella vita è infermiere e lungamente ha prestato servizio nell’emergenza urgenza delle strutture sanitarie umbre, abbiamo visto come comportarsi in caso fosse necessario ricorrere al loro utilizzo. "Le colonnine sono chiuse con un lucchetto - spiega Ferranti - Gli adetti al primo soccorso conoscono la combinazione per aprirli, altrimenti è possibile aprirle forzandole. Del resto, di fronte all’emergenza, il resto va in secondo piano, anche infrangere un vetro che è fatto a posta per questo. Nell’ottica di rafforzare questa rete, rientra anche la condivisione, per esempio, della combinazione dei lucchetti, tra i dipendenti del Comune nel caso in cui il Dae si trovi all’interno degli edifici, o tra una serie di soggetti a cui ci si può facilmente rivolgere, come i commercianti di una piazza".

Una volta “liberato“, il defibrillatore, "si applicano le due piastre di cui è composto alla persona colta da malore per, prima di tutto, verificare le reali condizioni e procedere di conseguenza". Le piastre, in questa fase, szervono per fare una analisi delle condizioni del paziente e stabilire se è necessario defibrillare o meno. "Il Dae, in pochi secondi, risponde e indica se far partire la scarica oppure se proseguire con il massaggio cardiaco" spiega ancora il consigliere, premettendo un aspetto fondamentale: "Il defibrillatore semiautomatico è molto importante, può essere determinante per dare alla persona in arresto cardiaco il tempo di essere soccorso dal personale specializzato. Chiaramente, l’arrivo dell’ambulanza, per quanto possa essere tempestivo, richiede del tempo. E intervenire adeguatamente in quell’intervallo, è fondamentale, se non decisivo, sia per salvare una vita che per limitare le conseguenze che l’arresto cardiaco può avere. Per questo, oltre alla disponibilità di apparecchiatura, è fondamentale formare personale e persone che possano utilizzarle nella maniera corretta".