NATALINO BENACCI
Cronaca

"Il progetto 118 Lunigiana ora deve essere allargato alle associazioni escluse"

Mastrini sollecita un potenziamento dell’emergenza

Mastrini sollecita un potenziamento dell’emergenza

Mastrini sollecita un potenziamento dell’emergenza

Un progetto importante quello “118 Lunigiana”, con i dispositivi per la rianimazione cardiopolmonare messi a disposizione dei soccorritori sulle ambulanze di primo soccorso e consegnati di recente a Pontremoli. Strumenti che consentono l’elettrocardiogramma sul luogo dell’emergenza e l’invio dei dati alla centrale operativa. Una prima sperimentazione, in stretta collaborazione con SdS e sindaci, con un investimento di 350mila euro. I dispositivi aumentano le probabilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco grazie anche alla defibrillazione precoce e alla possibilità di interconnettersi con la centrale operativa del 118. Sono per ora sette gli apparecchi consegnati alle associazioni di volontariato lunigianesi con ambulanze in stand-by che devono formare il personale. Un progetto però che deve essere ampliato e coinvolgere tutto il territorio. Una necessità sollecitata da Matteo Mastrini, sindaco di Tresana e membro della giunta esecutiva della Società della Salute. "Ho verificato personalmente come debba essere ulteriormente esteso. Per mandare a regime il progetto - aggiunge - occorrerà un’attività di formazione per le associazioni di volontariato, che auspico possa essere rapida. Tuttavia ho anche raccolto le richieste dei territori che, al momento, non sono stati coinvolti e quindi ho chiesto all’azienda una verifica puntuale della situazione per estendere in maniera capillare il progetto 118 Lunigiana. Mi è stato garantito che questa verifica avverrà entro una settimana".

Mastrini ricorda che l’iniziativa era nata dopo la soppressione della figura del medico a bordo dell’ambulanza Mike. "Ma se pensiamo che questo progetto possa sostituire l’ambulanza medicalizzata, a mio avviso, sbagliamo - prosegue -. Tuttavia ho accolto con favore il progetto di cardioprotezione e adesso auspico che possa essere diffuso in un territorio vasto come la Lunigiana, con lunghe distanze da percorrere tra un paese e l’altro. La base su cui lavorare è la rete del volontariato. Possiamo contare su un associazionismo di grande valore - conclude -, il nostro compito consiste nel consentire al volontariato di operare nelle migliori condizioni possibili e con un’adeguata dotazione dei dispositivi di rianimazione cardiopolmonare da utilizzare sulle ambulanze per la rianimazione".

Natalino Benacci