REDAZIONE UMBRIA

E’ zuffa elettorale sulla discarica. Destra, sinistra e l’inceneritore

Gli uni accusano gli altri del futuro ampliamento del sito de ’Le Crete’ in vista dell’imminente voto regionale

Gli uni accusano gli altri del futuro ampliamento del sito de ’Le Crete’ in vista dell’imminente voto regionale

Gli uni accusano gli altri del futuro ampliamento del sito de ’Le Crete’ in vista dell’imminente voto regionale

Il futuro della discarica Le Crete torna al centro dell’attenzione politica e della campagna elettorale, con destra e sinistra impegnate ad accusarsi a vicenda rispetto ad un futuro ampliamento del sito. La Lega accusa la sinistra e la candidata governatrice Stefania Proietti di voler ampliare la discarica di Orvieto a causa di una posizione contraria al futuro inceneritore mentre il M5S attacca per lo stesso, opposto motivo la governatrice uscente Donatella Tesei. "Quello che sappiamo di certo, dalle parole di esponenti locali del Pd e della candidata Proietti, è la contrarietà al termovalorizzatore e quindi la prospettiva di ampliare la discarica di Orvieto – dice il candidato alle regionali della Lega, Gianluca Luciani - Una condizione su cui non siamo d’accordo. Non basta dire no a prescindere al termovalorizzatore spinti da correnti ambientaliste di estrema sinistra. Quando ci si candida ad amministrare una regione, bisogna essere pragmatici e presentare delle soluzioni. Il campo largo dove vorrebbe collocare i rifiuti indifferenziati?". Opposta la posizione del M5S. "Tra cinque anni, il giorno stesso in cui il nuovo inceneritore entrerebbe in funzione in caso di vittoria della Tesei, il terzo calanco della discarica di Orvieto dovrà ospitare 60mila tonnellate all’anno di ceneri e scorie pericolose. Questo perché sia Le Crete che le altre discariche dell’Umbria saranno già completamente esaurite. Non si tratta di opinioni, ma di matematica. La relazione generale del piano regionale di gestione integrata dei rifiuti scritto dalla Tesei, a pagina 42, illustra i flussi di rifiuti attesi nella fase transitoria a regime-dicono Luca Simonetti e Angelica Petrelli-, un piano incentrato sull’inceneritore combinato con la scelta dell’ex presidente dell’Auri, il sindaco di Todi Ruggiano, oggi candidato con Fi, di procrastinare al pimo agosto 2029 l’entrata in funzione dell’impianto. Almeno 360mila tonnellate in più che porteranno a zero la capacità residua delle discariche umbre in un lasso di tempo che va tra agosto 2029 e agosto 2032. È proprio nel Piano che la discarica Le Crete viene individuata come sito dove chiudere il ciclo nei prossimi decenni affermando come “da un’analisi storica dei conferimenti nelle discariche strategiche, inoltre, emerge che la discarica Le Crete potrà non avere più volumetrie disponibili ben prima del 2035“. Ci troviamo di fronte ad una classe dirigente della destra totalmente inadeguata".

Cla.Lat.