REDAZIONE UMBRIA

É già ’febbre’ da Regionali. I tormenti del centrodestra

La candidatura di Donatella Tesei per la riconferma non dovrebbe essere in discussione. Ma intanto c’è chi pensa al ticket Andrea Romizi-Paola Agabiti.

É già ’febbre’ da Regionali. I tormenti del centrodestra

Tra un vertice rinviato e un tuffo in piscina per cercare refrigerio ai primi veri caldi estivi, i politici del centrodestra umbro tramano e ipotizzano scenari per quando le ferie estive saranno terminate e si ritroveranno di colpo ‘sbalzati’ nella campagna elettorale d’autunno per eleggere il nuovo presidente della Giunta regionale.

Lo scenario di partenza, ormai noto, è quello della presidente uscente della Lega, Donatella Tesei, ricandidata col sigillo dei tre leader nazionale dei partiti: Giorgia Meloni (FdI), Antonio Tajani (FI) e Matteo Salvini (lega) che non vuol sentire ragioni in merito.

La decisione maturò sull’onda della sconfitta sarda, per cercare di tamponare i malumori che prendevano quota nel centrodestra. In mezzo però ci sono state le elezioni europee e amministrative che hanno detto molto sullo stato di salute della coalizione in Umbria. A chiedere che il Tavolo confermi quanto prima la ricandidatura di Tesei è il segretario regionale del Carroccio, Augusto Marchetti. Ma lo slittamento/rinvio a più riprese del vertice qualcosa significa. La questione bollente è sulla Sanità: in tanti temono che le proteste sui territori (a iniziare da Spoleto, passando per Città di Castello, Pantalla e al Trasimeno solo per citare i casi più eclatanti) possano rappresentare un serio ostacolo alla vittoria.

E siccome il ‘capro espiatorio’ sarebbe proprio la governatrice, ecco che si ragione su un’alternativa. Quale? C’è chi ipotizza il ticket Andrea Romizi-Paola Agabiti, il primo presidente e la seconda vice. Oppure lo stesso ticket al rovescio. Su Romizi, fanno notare alcuni, la sconfitta di Perugia pesa, ma potrebbe comunque contenere le perdite nel resto dell’Umbria e quindi portare il centrodestra al successo. C’è però chi ritiene che Agabiti non gradisca di stare in ‘seconda linea’ e chi anche ipotizza di un suo incarico da vice per poi approdare nel 2027 in Parlamento.

La ‘fantapolitica’, soprattutto in estate, prende il sopravvento come si nota. L’Unica cosa certa è che si discuterà di questa candidatura, così come di una eventuale ‘exit strategy’ per Tesei che nel caso non venisse ricandidata, avrebbe un posto sicuro da sottosegretario per i prossimi tre anni (Meloni deve infatti nominarne almeno un paio, a iniziare dalla sostituzione di Vittorio Sgarbi).

Michele Nucci