REDAZIONE UMBRIA

"Due gattini sbranati fermiamo l’abbandono"

Patrizia Matteucci della Lav racconta il terribile episodio e denuncia un fenomeno che è in forte crescita

L’ultimo, drammatico episodio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E ha spinto i volontari della Lav a rompere gli indugi e a denunciare il fenomeno in crescita dell’abbandono dei gatti.

Già perché nei giorni scorsi, ci racconta Patrizia Matteucci, responsabile colonie feline della Lav di Perugia, tre gattini di neanche un mese sono stati abbandonati in uno scatolone, lasciato aperto, nei pressi del canile sanitario di Collestrada. "Quella è zona di campagna, piena di animali selvatici – spiega indignata – e uno di loro, forse una volpe, forse un cane ha azzannato e ucciso due cucciolini. Si è salvato solo il terzo gattino, recuperato dei responsabili del canile. L’ho preso io, sta a casa mia, è troppo piccolo per essere accolto nell’oasi felina che è vicino al canile sanitario". Il fatto è molto grave, sottolinea. "Vorrei sensibilizzare le persone, i gatti non vanno abbandonati, basterebbe avvisarci e noi corriamo a recuperarli". Nella zona si pensa di mettere un cartello con tutti i numeri della Lav, magari una telecamera. Di certo si procederà con una denuncia contro ignoti.

Ma cosa sta succedendo? "Quello che purtroppo succede tutti gli anni – dice Patrizia Matteucci – con l’arrivo della primavera e dell’estate, quando le gatte partoriscono. Per quanto associazioni e volontari si diano da fare per sterilizzare, ogni anno troviamo intere cucciolate abbandonate. Soprattutto gatti, il randagismo fellino è molto più grave di quello dei cani".

Difficile dare numeri esatti sull’entità del fenomeno. "Arriviamo – dice – a un centinaio di cucciolate. Chi ha gatti in campagna o fuori casa, non li sterilizza e quando la gatta fa i gattini, per pulirsi la coscienza li lascia vicino alla nostra colonia o al canile. Nel peggiore dei casi li ammazza appena nati".

Sterilizzare potrebbe essere la soluzione, allora. "Certo, però il problema è più ampio" precisa. "Sterilizzare ha un costo, diventa un impegno troppo oneroso se si hanno più gatti per strada e l’Asl veterinaria effettua la sterilizzazione gratuita solo nelle colonie registrate in terreni pubblici". Da tempo la Lav sta cercando di cambiare le cose, anche con una petizione da 3mila firme. "Chiediamo al Comune di attivarsi, ad esempio per implementare le strutture sanitarie per la degenza post- operatoria e per attivare convenzioni con cliniche e ambulatori veterinari per abbassare i prezzi della sterilizzazione. Forse così il fenomeno dell’abbandono sarebbe contenuto ma finora non è stato fatto quasi nulla".

Sofia Coletti