ALBERTO CECCONI
Cronaca

Don Simone, dalla fisica alla fede: "Così ho scelto di diventare prete"

Laurea, dottorato e a 37 anni diventa sacerdote. "Uscivo con una ragazza che mi piaceva, ma non ero tranquillo"

Don Simone Moretti, 37 anni di Gualdo Tadino, sabato scorso è stato ordinato sacerdote dal cardinale Baldassarre Reina a Roma insieme ad altri giovani confratelli

Don Simone Moretti, 37 anni di Gualdo Tadino, sabato scorso è stato ordinato sacerdote dal cardinale Baldassarre Reina a Roma insieme ad altri giovani confratelli

Tanta gente gremirà la chiesa di Santa Maria madre di Dio per la messa solenne di domenica: alle 18 presiederà don Simone Moretti, il giovane (37 anni) gualdese che sabato scorso è stato ordinato sacerdote dal cardinale Baldassarre Reina a Roma insieme ad altri giovani confratelli. E’ un momento straordinario, atteso, carico di emozioni per tutti, in particolare per chi ha visto Simone crescere nel quartiere urbano di San Rocco e a Pieve di Compresseto, dove ha abitato insieme ai suoi genitori Mauro e Loredana Farabi ed al fratello Luca, per i suoi coetanei ed amici che lo hanno avuto compagno nelle scuole, da ultimo nel Liceo scientifico "Casimiri".

La sua avventura di studente di successo è continuata all’Università di Perugia, con la brillante laurea in fisica ed il dottorato di ricerca. Ma non gli bastava. Aveva ricevuto il dono della fede, trasmessagli dai genitori, aderenti a Comunione e Liberazione, aveva frequentato "Gioventù studentesca"; ed un giorno, dopo aver partecipato ad una messa, chiese a sua madre: "E se Dio mi chiamasse a diventare prete? Ma io non voglio fare il prete!". "E lei - racconta don Simone - illuminata dallo Spirito Santo, mi rispose solo: "Pensi che Dio possa chiederti qualcosa contro la tua felicità?". Ma non ci pensai più".

Quindi l’università, "dove andai per studiare Fisica e dove la mia fede si approfondì ulteriormente tramite la vita del Clu, la compagnia degli universitari di Cl"; non mancò nemmeno qualche simpatia amorosa. "Verso la fine dell’università - continua- accadde il fatto decisivo: uscivo con una ragazza che mi piaceva, le volevo bene, ma non ero tranquillo, e non capivo perché. Un amico mi disse che aveva avuto la bella idea di dare tutta la vita a Gesù e che esisteva anche quella strada".

Poi la laurea, il dottorato di ricerca a Salamanca, in Spagna, incontri importanti nel cammino personale; e la decisione di entrare in seminario a Roma, gli studi di teologia, passando dalla fisica ai valori della metafisica, le esperienze pastorali anche nelle missioni estere per diventare sacerdote della Fraternità San Carlo, dove - dice - "ho sperimentato la gioia e la letizia di rispondere finalmente al Signore il mio "Eccomi"".

Don Simone, hai fatto una scelta forte, sorprendente per certi versi nei nostri tempi, con tante rinunce. "Può sembrare così. Ma le altre scelte che mi sono prefigurato non mi bastavano, perdevano anche di gusto. Quella del sacerdozio mi dà una pace profonda. Anche i sacrifici, con Gesù, hanno senso, c’è la sicurezza di stare in buone mani".

I tuoi amici cosa ti hanno detto di questa scelta? "Quelli del mio cammino sono stati molto contenti. Ma anche parecchi compagni di scuola: tutti hanno espresso pieno rispetto".

Ora dove operi e quali sono i suoi obiettivi? "Faccio parte di una società di vita apostolica, che ha case in tante parti del mondo. Ora sono a Roma, insegno religione in una scuola, lavoro nel carcere minorile e collaboro con la parrocchia di Primavalle: puntiamo a far nascere un centro giovanile".