
L’avvocato Nicodemo Gentile
"Non l’ho vista. Come è successo per il caso di Avetrana, conosco ogni singolo respiro di queste vicende e non ho bisogno di vedere fiction. Però da quello che ho capito leggendo e informandomi, si tratta della cosiddetta versione di Amanda, della sua ricostruzione". L’avvocato Nicodemo Gentile è stato il legale di Rudy Guede dal novembre 2007 al gennaio 2016: si è occupato, in quel periodo, del delitto Meredith senza soluzione di continuità. Come spiega lui stesso, la serie delle polemiche prodotta da Amanda Knox non l’ha vista, non le prime due puntate, almeno. Ma a lei, all’americana prima accusata poi definitivamente assolta, chiede una sorta di “operazione-verità“.
"Mi piacerebbe – sottolinea l’avvocato Gentile – che nelle puntate che verranno trasmesse, ci fosse anche la verità che Amanda deve innanzitutto a se stessa e poi ai figli di Patrick Lumumba, agli italiani e americani che la seguono. Amanda dovrebbe spiegare perché in modo pervicace e, con una condanna che ormai fa giudicato a più livelli e in tempi diversi, abbia calunniato Lumumba con quelle conseguenze che non sono banali rispetto a un uomo che è stato accusato di un crimine così infamante, tale da distruggere qualsiasi vita. Questo Amanda glielo deve, se vuole avere la coscienza pulita. Così come – continua il legale –, e mi auguro che nelle prossime puntate si possa trovare questo, Amanda deve spiegare perché i giudici che l’hanno assolta nel marzo 2015 a partire da pagina 45 e poi a pagina 49 della loro sentenza danno per scontata la sua presenza nell’appartamento dove si stava consumando quella tragedia: non può far finta di non conoscere la verità processuale che la riguarda. Senza confronto su questi due fatti accertati non ci può essere nessun tipo di considerazione di quelle che sono le sue versioni".
L’avvocato Gentile sottolinea ancora: "In questa vicenda ci sono tre verità per un delitto, che ancora oggi vengono sollevate a intermittenza dalle varie parti. Perché c’è la versione della violenza sessuale, dell’orgia finita male, con l’omicdio, che è l’ipotesi da sempre seguita dalla pubblica accusa. C’è la versione che vede Rudy ladro solitario e assassino e poi c’è lo stesso Rudy che parla di tensioni in casa tra i coninquilini che sarebbero degenerate. Questo succede quando la verità processuale fa a pugni con quella storica, invece di andarci a braccetto. Quello di Perugia è tuttora un guazzabuglio giudiziario senza capo né coda. La Cassazione, con grande esperienza, ha messo un coperchio sulla verità processuale – conclude l’avvocato Nicodemo Gentile – ma ha lasciato aperta quella storica perché, a oggi, su quello che è successo in quell’appartamento, ognuno può dire la sua. E così le fiction, a intermittenza, ricostruiscono una coperta corta. Io sono sempre più convinto, non solo dalle carte processuali, che in quella casa la violenza sessuale non si sia mai consumata. È stata questa ipotesi iniziale, mai abbandonata, che ha portato la macchina della giustizia a deragliare e che non ha consentito di ricostruire una verità processuale che sia accettabile e accertabile".