Dalla cella video di festa sui social. Denunciati tre detenuti a Sabbione

Uno, legato ai clan, è accusato dell’uccisione del 18enne colpito da pallottola vagante sul lungomare di Napoli

Dalla cella video di festa sui social. Denunciati tre detenuti a Sabbione

Dalla cella video di festa sui social. Denunciati tre detenuti a Sabbione

Volti parzialmente coperti, musica neomelodica a tutto volume e pizza: “party“ in una cella del carcere di vocabolo Sabbione, ripreso con un telefonino e trasmesso sui social. Tra i tre detenuti ritenuti protagonisti del filmato festaiolo, il giovane camorrista accusato dell’uccisione del 18enne colpito da un proiettile vagante lo scorso marzo a Napoli. Trasmetteva video su Tik-Tok dal carcere di Terni ma malgrado il volto parzialmente coperto è stato comunque riconosciuto Francesco Pio Valda, il giovane legato al clan Aprea-Valda accusato dell’omicidio di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso da un colpo di pistola vagante esploso, secondo la squadra mobile e la Procura partenopea, il 20 marzo 2023 sul lungomare di Napoli. Proprio la squadra mobile di Napoli ha inviato una segnalazione alla Questura di Terni relativamente a un video nel quale tre uomini, due con il volto coperto da sciarpe, intonando brani neomelodici stavano festeggiando con una pizza. I tre sono stati identificati: due sono campani e uno siciliano, l’unico con il volto scoperto. I tre sono in stato di detenzione per reati inerenti il traffico di sostanze stupefacenti, omicidio e associazione di tipo mafioso

Proprio grazie al siciliano è stato possibile a risalire all’identità dei due con il volto coperto. Durante una perquisizione in cella eseguita lo scorso 13 dicembre è stato trovato il microcellulare con cui sarebbero stati girati i video.

Riguardo ai tragici fatti di Napoli, secondo le ricostruzioni investigative Francesco Pio Valda, nell’allontanarsi dal luogo, avrebbe estratto una pistola esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco, uno dei quali aveva ucciso il giovanissimo Francesco Pio Maimone, risultato totalmente estraneo alla vicenda. Valda il giorno successivo era stato arrestato in esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione distrettuale antimafia. Per quel fatto, scaturito da una lite tra “paranze“ per un paio di scarpe macchiate, è recluso nel carcere di vocabolo Sabbione. Risale e due settimane fa l’ultimo caso di cellulari rinvenuti nel carcere ternano. In quell’occasione Riccardo Laureti, segretario della Fns Cisl Umbria, si era congratulato con gli agenti della polizia penitenziaria "che hanno sequestrato due smartphone ed un cellulare ad un familiare che entrava in Istituto per effettuare il colloquio con un detenuto". "Il sequestro – continuava Laureti – si aggiunge ad un altro avvenuto nei giorni scorsi, che ha permesso di rinvenire altri due cellulari"

Ste.Cin.