Emergenza senza fine nelle carceri dell’Umbria. Un detenuto tunisino di 56 anni, Sami Bettibi, è morto in seguito all’incendio della sua cella a Perugia. Un incendio a coperte, materassi e suppellettili varie appiccato con l’obiettivo di creare caos dentro la casa circondariale. Mercoledì mattina, dopo aver svolto la visita medica in infermeria, era rientrato in cella e poco dopo per protesta si era barricato e innescando il rogo. Sul posto gli agenti di polizia penitenziaria, che hanno utilizzato l’idrante per spegnere le fiamme. L’uomo è morto poco dopo in ospedale. Avrebbe scontato la sua pena nel 2026. Sarà l’autopsia a chiarire le cause della sua morte. Anche se l’ipotesi ritenuta al momento più probabile è che il decesso sia legato ad asfissia. La Procura ha aperto un fascicolo per eseguire gli accertamenti e per approfondire quanto successo. Intanto la presidente della Regione, Stefania Proietti, ha scritto al ministro della Giustizia Carlo Nordio. "Chiedo un deciso e immediato intervento volto a ridurre l’attuale stato di sovraffollamento dei detenuti nelle carceri umbre - le sue parole – e al contempo un deciso rafforzamento del personale, a cominciare dalla polizia penitenziaria".
CronacaDà fuoco alla sua cella, asfissiato