
Un tribunale (foto Ansa)
Perugia, 3 giugno 2024 – Un uomo e una donna sono accusati di aver minacciato ripetutamente di morte la figlia e il fidanzato per ostacolare la loro relazione e di aver costretto la ragazza a inventare accuse di violenza sessuale contro il fidanzato. Nei confronti dei due, il gip di Spoleto, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto la misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento e comunicazione a carico di un cittadino straniero di 53 anni e della compagna di 37 anni.
Dalle indagini è emerso che gli indagati, venuti a conoscenza del rapporto della figlia con un ragazzo più grande, avrebbero agito in vari modi per ostacolare la relazione. In un'occasione, per convincere a tornare a casa la figlia, che si era allontanata volontariamente con il fidanzato, hanno minacciato quest'ultima e il compagno con numerosi messaggi minatori e di morte.
Dagli approfondimenti è emerso, inoltre, che gli indagati, in concorso tra loro e con altra persona - allo stato ignota - con violenza e minaccia avrebbero indotto la figlia a rendere delle dichiarazioni non veritiere e calunniose nei confronti del fidanzato, accusato di violenza sessuale nei suoi confronti. Di conseguenza il fidanzato ha sporto denuncia, consentendo di avviare le indagini che hanno portato al provvedimento.