Concorsopoli, sentenza destinata a slittare a giugno

Sanità pubblica, si protrarranno fino al 14 maggio le udienze destinate alle arringhe delle difese degli imputati del processo.

Concorsopoli, sentenza destinata a slittare a giugno

Concorsopoli, sentenza destinata a slittare a giugno

Si protrarranno fino al 14 maggio le udienze destinate alle arringhe delle difese degli imputati del processo per la presunta concorsopoli nella sanità pubblica. Mentre i legali degli imputati proseguono a evidenziare le ragioni per le quali i loro assistiti dovrebbero essere assolti dalle accuse contestate dalla Procura della Repubblica di Perugia, si delinea il futuro prossimo del procedimento con la sentenza che sembra destinata a slittare a giugno. Sono una trentina gli imputati, accusati di aver avuto un ruolo in una sorta di gestione illecita di assunzioni e promozioni tramite concorsi e prove aggiustate in base a richieste che, secondo quanto ricostruito dall’accusa, sarebbero arrivate da più parte agli allora vertici delle Aziende, sanitaria e ospedaliera. Richieste e pressioni provenienti dalla politica ma non solo. Se inizialmente, l’accusa ipotizzava l’esistenza di una sorta di cupola che avrebbe tirato le fila di questa sorta di sistema, i pm Mario Formisano e Paolo Abbritti, hanno chiesto l’assoluzione dall’ipotesi di associazione a delinquere per alcuni degli imputati "illustri" a cui veniva contestato il reato. Nello specifico l’allora presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e il già sottosegretario degli Interni, Gianpiero Bocci. Per l’inchiesta Marini si dimise anticipatamente dal suo incarico, nella primavera del 2019, quando il caso esplose. Per l’allora direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Emilio Duca, si procederà con un processo stralcio dopo la richiesta, per motivi di salute, della sua difesa.