Concorsopoli, nuova udienza La parola passa alle difese In aula sfilano i testimoni

Fari puntati sulla prova per gli infermieri e sulla selezione per il direttore di anestesia e rianimazione. "Nessuna forma di pressione o indicazione".

Concorsopoli, nuova udienza  La parola passa alle difese  In aula sfilano i testimoni

Concorsopoli, nuova udienza La parola passa alle difese In aula sfilano i testimoni

di Luca Fiorucci

La prova per gli infermieri dell’Usl Umbria 1 e la selezione per il direttore di anestesia e rianimazione. Su questi due concorsi si è concentrata l’udienza di ieri del processo su assunzioni e promozioni nella sanità pubblica, nel quale è a processo una trentina di imputati, tra cui gli allora vertici dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Emilio Duca e Maurizio Valorosi, la ex presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che per l’inchiesta si dimise anticipatamente, l’allora assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, l’ex sottosegretario all’interno, ed ex segretario del Pd umbro, Gianpiero Bocci, ai quali la Procura della Repubblica contesta il reato di associazione a delinquere. Per quanto riguarda il ruolo apicale di anestesia e rianimazione, attraverso le testimonianze di alcuni candidati alla prova, di membri della commissione e di funzionari amministrativi dell’Azienda ospedaliera, su sollecitazione della difesa di Antonio Tamagnini, all’epoca responsabile dell’Ufficio Coordinamento attività amministrative, è stato ricostruito come da parte sua non ci sarebbe stata alcuna forma di pressione e indicazione. A fronte, però, di alcune intercettazioni, sottolineate dai sostituti procuratori Mario Formisano e Paolo Abbritti, in cui si sarebbero evidenziati gli aggiustamenti effettuati in corso d’opera per favorire dei "prescelti".

Per quanto riguarda la prova per gli infermieri, su indicazione dei difensori di Andrea Casciari, gli avvocati Nicola Di Mario e Paolo Rossi, la questione della sigla “Andr“ vicino ad alcuni nomi è tornata centrale. Secondo l’accusa, la sigla avrebbe identificato i candidati voluti da Casciari, all’epoca direttore generale dell’Usl Umbria 1. I testimoni hanno, invece, spiegato come Patrizia Borghesi, presidente della commissione d’esame, a richiesta dello stesso Casciari e di fronte a più persone, avesse confermato come la sigla non indicasse lui e che, a domanda specifica, Borghesi avesse assicurato sulla correttezza della procedura allo stesso direttore, pronto ad annullarla in caso contrario. Allo stesso modo, l’autista di Casciari ha ricordato in aula che la stessa Borghesi, dopo lo scoppio del caso, avesse avvicinato Casciari per scusarsi del fatto che fosse stato coinvolto.