Concorsopoli, le verità dei testimoni: "Bocci e la Marini? In competizione"

Fernanda Cecchini: "La presidente era una sgobbona". L’ex sottosegretario: "Ho avuto maestri diversi da lei"

Concorsopoli, le verità dei testimoni: "Bocci e la Marini? In competizione"
Concorsopoli, le verità dei testimoni: "Bocci e la Marini? In competizione"

Catiuscia Marini? Una sgobbona, una presidente che ne sapeva più dell’assessore titolare, "quasi da farti vergognare". La signora delle tessere? Non proprio. Fernanda Cecchini, ex assessore nelle due giunte presiedute da Catiuscia Marini, la ricorda così, sedendo di fronte alla corte come testimone della difesa dell’ex presidente, tra gli indagati per la vicenda cosiddetta concorsopoli, in riferimento alla quale le viene contesto, insieme ad altri, il reato di associazione a delinquere. Una conoscenza, tra le due ex amministratrici, che risale ai tempi della Sinistra giovanile, delle camere condivise in occasione delle iniziative fuori Umbria. Poi le esperienze quasi parallele di sindaco, a Città di Castello Fernanda Cecchini, a Todi Catiuscia Marini, all’Anci e quindi in Regione. "Non ha mai chiesto niente, non ha mai segnalato qualcuno. Se si raccomandava qualcosa, era proprio di essere corretti al massimo, di agire sempre nelle regole". E sulle correnti? "Nessuna corrente interna, chiaramente all’interno del partito c’era chi aveva dei punti di riferimento per affinità, per provenienza geografica, ma non parlerei di correnti". A Marini, ha raccontato Cecchini, al contrario, c’era chi rimproverava di essere poco "politica". Sul punto anche le dichiarazioni spontaee dell’ex sottosegretario ed ex segretario del Pd, Gianpiero Bocci. "Io e Marini veniamo da storie esperienze e maestri differenti. Il Pd nasce mettendo insieme storie e percorsi completamente differenti. Dire che esistevano i bocciani è una semplificazione giornalistica". E, ancora Cecchini, sui rapporti tra i due, ha specificato a domanda del difensore di Marini, Nicola Pepe, che erano minimi, "poco più che si parlavano".

Ieri in aula, anche la testimonianza di Carla Casciari, componente della prima giunta Marini. Marini che è intervenuta per delle dichiarazioni spontanee, focalizzando la sua attenzione sulle modalità di nomina degli apicali in sanità: "Nel novembre 2012 abbiamo approvato una nuova legge sul sistema sanitario regionale che per la prima volta disciplinava le modalità per le nomine apicali. Nel 2016 è stata applicata questa procedura e la giunta non ha mai accettato ingerenze dai partiti in consiglio regionale. Per scegliere i nomi non vengono fatte valutazioni comparative. Le nomine del 2016 causarono le dimissioni di Barberini che non le condivideva e non partecipò alla votazione. Poi ritirò le dimissioni e tornò in giunta. La maggioranza non è mai mancata in 9 anni della mia presidenza e non sono mai stata sfiduciata".