Il procuratore capo Alberto Liguori lascia Terni per andare a ricoprire lo stesso incarico a Civitavecchia. E ieri è stato il tempo di saluti e bilanci. "Tra luci e ombre – ha detto – nella certezza di aver fatto quanto la Costituzione richiede a chi ricopre il mio incarico". Liguori ha diretto la Procura della Repubblica di Terni per otto anni. "Chiedo scusa a Flavio e Gianluca", ha attaccato, ricordando la morte dei due ragazzini per un mix di metadone e stupefacenti. "Da subito, appena arrivato, ho detto che Terni era inondata dalla droga – ha continuato –. Se c’è tanta offerta è perché c’è una grande richiesta di sballo. Mi presero per folle". E il procuratore ha ricordato l’operazione che nel 2018 portò all’arresto di 40 persone, anche giovanissimi, tra piazza Solferino e la Passeggiata, proprio con l’accusa di spaccio di stupefacenti. "Ho provato a far riflettere la comunità e il legislatore sui Serd che nei territori di provincia, come Terni, chiudono alle 14 del venerdì. E, così, chi ha bisogno di metadone, come l’assassino di Flavio e Gianluca, se lo porta a casa. E poi, perché quei due ragazzi trascorrevano i loro pomeriggi con un 41enne? Ho provato a far riflettere anche su questo, chiedendo che venissero offerte ai giovani opportunità per trascorre il loro tempo in maniera costruttiva. Ma niente è stato fatto, nulla è cambiato. Anzi, nei prossimi giorni emergerà che la droga dello zombie è arrivata anche a Terni". Poi il caso Barbara Corvi: "Penso a lei spesso. Abbiamo fatto l’impossibile per renderle giustizia, siamo arrivati in Sicilia e in Calabria. C’è da dire che all’inizio dell’inchiesta (la donna è svanita nel nulla nel 2009, ndr), nell’immediatezza del fatto sono stati commessi errori investigativi da asilo nido".
Il procuratore ha riservato un passaggio anche all’operazione Spada (tutti assolti, compreso il sindaco che finì ai domiciliari): "Un’inchiesta nata prima del mio insediamento, un lavoro che ho condiviso anche per la volontà di garantire l’autonomia di ogni pm. Bisognerebbe, però, leggere la sentenza: è il ritratto di un metodo di gestione della cosa pubblica in un preciso momento storico e della ’ curvatura istituzionale’ che garantiva proroghe di appalti anche per 25 anni di seguito". Ma il procuratore lascia Terni forte dei risultati ottenuti in questi anni: "Abbiamo smaltito 19 chilometri di ’carte’: quando sono arrivato ho trovato 5.400 casi pendenti, ne lascio 1.042". Poi il "benessere organizzativo" che si vive negli uffici della Procura tanto che "molti magistrati esperti hanno scelto Terni". E l’impegno per garantire al massimo l’attività delle difese: "A Terni, per primo in Umbria, è nato il processo penale telematico, grazie al lavoro di questi uffici e al sostegno economico della Fondazione Carit".
A Terni arriverà il magistrato Andrea Claudiani, ternano sessant’anni, che ricoprirà l’incarico come facente funzioni (per l’assegnazione definitiva occorrerà attendere l’espletamento del concorso, un anno circa): "Un collega serio, esperto. Condivide il nostro stesso metodo", ha concluso Liguori.