Ceri Piccoli, vince l’allegria. La festa dei bambini che sognano di diventare grandi ceraioli

Gubbio, ultimo atto della manifestazione più attesa, amata e longeva. La “corsa“, e poi tutti insieme per celebrare il momento più importante dell’anno nel chiostro della Basilica di Sant’Ubaldo.

Ceri Piccoli, vince l’allegria. La festa dei bambini che sognano di diventare grandi ceraioli

Ceri Piccoli, vince l’allegria. La festa dei bambini che sognano di diventare grandi ceraioli

Anche i piccolissimi si sono presi la scena, chiudendo il ciclo della Festa dei Ceri del 2024. L’hanno fatto con la spensieratezza e la felicità che soprattutto i bambini sanno esprimere, interpretando nella sua miglior forma l’ormai famosissima “hilariter” di cui si parla nella bolla di canonizzazione di Sant’Ubaldo del 1192 e che dovrebbe essere valore fondante della Festa con cui gli eugubini omaggiano il proprio Santo Patrono. Una giornata di allegria che ha permesso ai ceraioli di ultima generazione di approcciare alla “stanga”, di cominciare un percorso che li porterà, si spera, a rendersi protagonisti prima della Festa dei Ceri Mezzani e poi di quella del 15 maggio. Tutto questo al netto di incertezze che fanno parte proprio di quel cammino di crescita che si addice a tutti i ceraioli e soprattutto ai più giovani, che hanno potuto comunque godersi un giorno interamente dedicato ad essi, specialmente

per i protagonisti più attivi: i Capodieci Giampiero Fiorucci (Sant’Ubaldo), Andrea Orsini (San Giorgio) e Davide Bianchi (Sant’Antonio), ma anche i Capitani Bryan Bazzucchi e Francesco Maria Bifarini, oltre all’Alfiere Beatrice Lanuti e il Trombettiere Alessandro Ercoli. La conclusione, poi, è stata la sublimazione dell’hilariter di cui sopra, con il portone che come da tradizione è rimasto aperto e ha permesso ai ceraioli di poter festeggiare insieme anche all’interno del chiostro della Basilica di Sant’Ubaldo, in cima al Monte Ingino.