
Le vetrine del negozio di via Calderini e, sotto, Federico Castagner
Dopo trentacinque anni di attività chiude, in via Calderini, Castagner, ultimo di una lunga serie. Una ferita per la città e per i tanti affezionati clienti del negozio di calzature, punto di riferimento per più generazioni, che si è distinto per decenni per l’accurata selezione di marchi. Federico, figlio dell’amatissimo allenatore del Perugia Ilario, ha preso una dolorosa decisione: sulle vetrine l’immagine di Babbo Natale che annuncia gli sconti nel mese di dicembre e in piccolo, come a non voler rovinare la festa, la scritta “per chiusura attività“. Il negozio Castagner ha aperto nel 1990, nel corso dei 35 anni si è allargato in altre zone della città, fino ad avere tre punti vendita.
Nel periodo d’oro da Castagner si trovavano i brand più prestigiosi di scarpe: da Church’s a Santoni, le più sportive Prada, mentre fino all’ultimo è rimasto fedele ai marchi Hogan e Tod’s, aggiornandosi però anche con nuovi nomi di tendenza.
Tanti anni di grandi soddisfazioni per il proprietario dello storico negozio che oggi, però, con la crisi dell’ultimo decennio e dopo aver resistito alla tentazione di mollare, ha preso una decisione difficile, dolorosa ma non più rimandabile.
Profondo dispiacere per i tanti clienti affezionati che nel negozio nel cuore della città hanno sempre trovato grande qualità e immensa gentilezza.
Castagner è un’altra vittima delle difficoltà dei commercianti del centro storico perugino che negli ultimi anni ha visto abbassare le saracinesche di tante altre storiche attività, con un’alta percentuale di chiusura di quelli di scarpe, senza distinzione di target. Hanno abbandonato (per citarne solo alcuni) Bata, poi è stata la volta di Geox e a fine gennaio sarà la volta di Castagner.
Un trend che non accenna minimamente a diminuire nè tantomeno ad arrestarsi e che fa indubbiamente riflettere.
Per Federico Castagner si tratta di una chiusura definitiva, non ci sarà un negozio di calzature con il suo nome fuori dal centro storico di Perugia. E sicuramente, da fine gennaio, sarà un po’ più triste l’ultimo tratto di via Calderini.