
Raf, all’anagrafe Raffaele Riefoli, si esibirà questa sera alle 22 nella frazione perugina di Casa del Diavolo con “Self Control 40th Anniversary Summer Tour
Sarà una grande festa per celebrare una delle canzoni più amate di sempre e la carriera dell’artista che ha ridefinito i contorni del pop italiano. Raf è atteso in concerto stasera alle 22 nella frazione di Casa del Diavolo, per ’Diavoli in Festa’, con la data umbra del “Self Control 40th Anniversary Summer Tour“ (biglietti su TicketItalia). E’ il nuovo progetto del cantautore che tra club, teatri e arene estive festeggia i 40 anni di “Self Control“, inno alla leggerezza e alla libertà diventato un fenomeno mondiale, un evergreen che continua a spopolare tra i più giovani.
Raf, ci racconta come sarà il concerto di stasera? "E’ nato come una celebrazione dei 40 anni di Self Control che sono anche i 40 anni della mia carriera. E così ripercorro i momenti più importanti di questi quattro decenni, senza ordine cronologico, per ricordarli e ricercarli. Alcuni in versioni vicine all’originale, altri con nuovi arrangiamenti".
Ma le hit ci saranno tutte? "Certo, oltre a Self Control ci saranno “Sei la più bella del mondo’, ’Il battito animale’, ’Cosa resterà degli anni ‘80’, ’Ti pretendo’, ’Stai con me’, ’Infinito’, che chiude sempre i miei concerti e molte altri. Stasera a Perugia canteremo insieme, ci emozioneremo e ci divertiremo".
Come è nata Self Control? "Dico sempre: da un giro di chitarra tipicamente rock, il resto è storia... In realtà 40 anni fa volevo lavorare come autore, dietro le quinte, invece m’hanno convinto a cantare questo brano e cinque mesi dopo è uscita la versione inglese di Laura Branigan. Non è mai successo che una canzone fosse nelle classifiche di tutto il mondo, lo stesso anno, con l’originale e la cover".
Se l’aspettava? "Francamente né io né il produttore e mentore Giancarlo Bigazzi, immaginavamo potesse diventare un successo di tale portata. E soprattutto durare così a lungo nel tempo".
I motivi secondo lei? "Self Control è entrata a far parte della dance del momento, aveva sonorità allora ben recepite, anche se diverse dall’italo disco dove molti critici l’hanno incasellata. E ha “ganci“ popolari, da tormentone, ancestrali..."
Ha legami con Perugia? "Un ricordo sfocato e intenso. Avevo 18 anni, ero timidissimo e sono stato in città qualche giorno: ho visto un concerto, visitato il centro, c’è stato un flirt con una ragazza. Da allora ho l’immagine di Perugia bella come un sogno, per me è una città fortunata e di buon auspicio".
Sofia Coletti