
Uno dei trattori durante il trasferimento
Castelluccio di Norcia (Perugia), 4 aprile 2017 - Siamo di nuovo sulla nostra terra». Poche parole piene di emozione. A pronunciarle è Gianni Coccia, portavoce degli agricoltori che ieri da Norcia hanno raggiunto Castelluccio per iniziare la semina della lenticchia. La carovana di trattori si è messa in marcia alle 8 e dopo un viaggio di quattro ore e mezzo è giunta a destinazione, nel cuore del Pian Grande e all’ombra del monte Vettore ancora imbiancato.
Dopo settimane di proteste e a cinque mesi dal terremoto che ha costretto all’evacuazione del borgo, i coltivatori possono finalmente ricominciare. «Siamo felici», dice ancora Coccia, che parla di un giorno «memorabile». Al momento dell’arrivo, i ventotto trattori si sono schierati uno accanto all’altro ai piedi del bosco che sul fianco della montagna disegna la forma dell’Italia.
Qui un momento di raccoglimento, per festeggiare tutti insieme la vittoria di una dura battaglia. Sullo sfondo, il paese devastato dalle scosse. Per salire sull’altopiano i mezzi agricoli sono passati, cinque alla volta, all’interno della galleria di Forca Canapine. Nel tunnel, riaperto dall’Anas in via eccezionale per consentire il transito dei trattori, i danni provocati dal terremoto sono evidenti, specie nella parte centrale dove è stata allestita un’impalcatura per garantire la stabilità della struttura. La carovana – scortata da forze dell’ordine, Protezione civile, vigili del fuoco e personale Anas – ha percorso anche un tratto della strada provinciale 477, gravemente compromessa dalla furia della terra.
«Sotto la galleria è filato tutto liscio», racconta Coccia, che considera l’attraversamento del tunnel «vitale» per il collegamento con Castelluccio. Nel pomeriggio di lunedì 3 aprile gli agricoltori si sono limitati a «piccoli lavori», perché il terreno era ancora bagnato dalla pioggia di domenica. Sementi e attrezzature trasportate con i mezzi dell’Esercito lungo la via di Pretare, sono state sistemate nelle strutture di ricovero installate sul posto dalla Regione. Da oggi quindi si fa sul serio. «In un mese e mezzo al massimo contiamo di completare tutte le operazioni, in modo che dal 20 giugno al 10 luglio si possa nuovamente ammirare la fioritura», assicura Coccia. Non sono ancora operative invece le strutture ricettive che dovrebbero ospitare gli agricoltori che intendano fermarsi per la notte o per consumare un pasto.