Caso Meredith, Sollecito senza pace: "Risarcitemi". Ma arriva un altro no

Anche la Corte d’appello di Genova respinge la richiesta di danni. "Non mi arrendo e ricorro in Cassazione"

Raffaele Sollecito (Ansa)

Raffaele Sollecito (Ansa)

Perugia, 6 febbraio 2023 - Raffaele Sollecito, l’ingegnere pugliese prima condannato insieme a Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher, poi assolto proprio come l’americana, quindi di nuovo condannato con lei fino all’assoluzione definitiva in Cassazione, annuncia che impugnerà "la decisione dei giudici civili della Corte d’appello di Genova che hanno nuovamente respinto (per questioni tecniche e per la non retroattività della norma, come scrive Repubblica ndr) la sua richiesta di risarcimento". Richiesta da un milione di euro, che era stata avanzata da Sollecito in base alla legge sulla responsabilità civile dei magistrati per quanto accaduto nelle indagini sul caso Kercher che lo videro finire in carcere per quattro anni, come l’allora ’fidanzatina’ Amanda, fino alla sentenza di assoluzione della prima Corte d’Assise d’Appello.

A suo avviso una "ingiusta detenzione" per la quale però gli era già stata respinta la richiesta di risarcimento che ora è tornato ad avanzare con un altro iter. Non si dà pace Sollecito perché, spiega all’Ansa: "Hanno devastato il mio futuro, compromesso la mia immagine. Hanno fatto a pezzi anche la mia famiglia, mettendola in ginocchio economicamente. Ma nessuno mi ha risarcito e tanto meno chiesto scusa". Troppo fango, per questo non si fermerà, convinto tra l’altro delle chance che altri casi analoghi che hanno fatto giurisprudenza possono dargli. L’ingegnere pugliese, che da otto anni vive e lavora a Milano, si è sempre dichiarato estraneo all’omicidio della studentessa inglese avvenuto a Perugia quindici anni fa e per il quale l’unico colpevole "in concorso" per la giustizia italiana è risultato Rudy Guede, che dopo 13 anni di carcere è oggi tornato a essere un uomo libero. Di Sollecito e dell’incontro avuto con Amanda Knox (oggi sposata e mamma di una bambina) a Perugia e a Gubbio, dove i due si erano ripromessi di andare il giorno in cui venne assassinata Meredith e dove si sono fatti un selfie diventato virale, si è tornato a parlare la scorsa estate.

Un viaggio e un ’ritorno’ in Umbria che ha rivelato di fatto anche il contatto, trasformatosi in una vera e propria amicizia, tra Giuliano Mignini, l’ex magistrato perugino oggi in pensione che sostenne l’accusa nei confronti dei due, e l’americana Knox. Lapidario il commento di Sollecito sull’argomento: "Una decisione loro... Io non ho intenzione di fare amicizia con chi ha cercato di distruggermi, con chi non ha cambiato idea e non ha chiesto scusa".

D.Mil.