Perugia, 20 dicembre 2022 - Nel 2011 in Umbria nacquero 7.740 bambini, l’anno scorso ne sono venuti al mondo 5.238, duemilacinquecento in meno... Basterebbe questo a far capire quanto pesa la crisi demografica nella nostra regione, come nel resto del Paese. Ieri l’Istat ha aggiornato i dati sulla natalità che rivelano come il Cuore Verde sia in assoluto maglia nera: ormai si viaggia su una diminuzione fra il 35 e 40 per cento. E non è un caso che i residenti siano scesi a quota 858mila, dato che si nasce molto di meno e si muore di più.
Rispetto al 2019 ad esempio in Umbria sono morte oltre 1.200 persone in più l’anno scorso: da 10.263 si è passati a 11.488, mentre i nati sono scesi da 5.577 (2019) a 5.238. Se si aggiungono quelli che se ne vanno, il gioco è fatto. In Umbria la media di figli per ogni donna italiana è di 1,09 che sale a 1,18 se si contano le straniere, con la media italiana che è di 1,25 e l’Umbria che fa meglio solo di Molise (1,08) e Basilicata (1,11). E poi c’è la conferma che si partorisce sempre più tardi: 33,1 gli anni delle italiane qui (media nazionale 32,8).
Tra le cause del calo "la prolungata permanenza dei giovani nella famiglia di origine, a sua volta dovuta a molteplici fattori: il protrarsi dei tempi della formazione, le difficoltà nell’ingresso nel mondo del lavoro e la diffusa instabilità del lavoro stesso, le difficoltà di accesso al mercato delle abitazioni".