REDAZIONE UMBRIA

Bimbo di 10 mesi maltrattato. A processo la mamma e altre due persone

I tre nigeriani sono accusati di abbandono di minore, lesioni gravissime e maltrattamenti in famiglia. Chiesti 3,5 milioni di risarcimento.

A conclusione dell’udienza di ieri, la decisione del giudice Valerio D’Andria di mandare a processo i tre

A conclusione dell’udienza di ieri, la decisione del giudice Valerio D’Andria di mandare a processo i tre

Abbandono di minore, lesioni gravissime, maltrattamenti in famiglia. Sono le accuse per le quali una donna nigeriana è stata rinviata a giudizio dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Perugia, insieme a un’altra donna e a un uomo a cui la donna, secondo quanto accertato, affidava il figlioletto nel fine settimana. Tutti e tre di nazionalità nigeriana, compariranno davanti al tribunale del capoluogo umbro il 7 ottobre. Le indagini sui presunti maltrattamenti erano partite nel maggio del 2022, quando il bambino, che aveva dieci mesi, venne portato al pronto soccorso dell’ospedale di Perugia da un uomo. Il bambino era bagnato, avvolto in una coperta, aveva un importante trauma cranico, causato da una caduta dall’alto. Il piccolo venne affidato ai medici quando era in arresto cardiocircolatorio, a causa, si accerterà, di una forte ipotermia. Il piccolo venne trasferito anche al Meyer di Firenze viste le condizioni gravissime in cui versava, riuscì a salvarsi, riportando, però, delle conseguenze permanenti a livello cognitivo e deambulatorio. A lungo, doveva essere nutrito tramite una macchina dalla quale, solo recentemente, è stato possibile staccarlo. Le indagini in seguito al suo ricovero, avevano permesso di ricostruire che il piccolo, affidato a una coppia di amici dalla madre, era caduto accidentalmente. Invece di portarlo subito in ospedale, i due avrebbero tentato di prestargli soccorso da soli, immergendo la testolina del bimbo nell’acqua gelata nell’intenzione di fargli riprendere conoscenza, con l’unico risultato, invece, secondo quantor icostruito, di avergli provocato l’arresto cardiaco e l’ipotermia. Ma, sempre in base agli accertamenti svolti, il piccolo avrebbe vissuto un vero e proprio calvario perché, nonostante neanche l’anno di vita, era stato già ricoverato per delle fratture avrebbe riportato dalle bruciature e altri traumi, ritenuti conseguenze dei maltrattamenti subiti, come il ripetuto tentativo di farlo camminare anzitempo, quando era troppo piccolo per poterlo fare, corredato da schiaffi, sculacciate, strattonamenti nel tentativo di tenerlo eretto, tanto da arrivare, a provocargli fratture alle spalle. Proprio per una frattura era stato già ricoverato poco prima dell’episodio drammatico del maggio 2022. La madre del bambino ha perso la patria potestà, il piccolo è affidato a una nuova famiglia. Gli avvocati Alessia Minniti e Stefano Tentori Montalto, tutrice legale del bambino la prima e rappresentante della parte civile il secondo, hanno formalizzato la richiesta di un risarcimento pari a 3,5 milioni di euro per i gravissimi danni permanenti che il piccolo ha riportato. A conclusione dell’udienza di ieri, la decisione del giudice Valerio D’Andria di mandare a processo i tre.