Femminicidio, svolta dopo 12 anni. Intercettazioni choc: "Penso sia sciolta nell'acido"

La scomparsa di Barbara Corvi nel 2009, a Terni arrestato il marito

Barbara Corvi (da Chi l'ha visto?)

Barbara Corvi (da Chi l'ha visto?)

Terni, 30 marzo 2021 - C'è una intercettazione ambientale choc emersa nel corso delle indagini sulla scomparsa di Barbara Corvi, la trentacinquenne di Montecampano di Amelia il cui marito, Roberto Lo Giudice, è stato arrestato dai carabinieri di Terni 12 anni dopo la scomparsa della donna. Nell'intercettazione una persona - al momento ancora ignota - afferma: "Io penso sia stata sciolta nell'acido".

Le accuse sono quelle di concorso in omicidio volontario aggravato e occultamento o soppressione di cadavere. Il corpo della donna non è mai stato trovato. Il concorso è con un fratello dell'uomo, Maurizio Lo Giudice, che è indagato.

Nel corso di una conferenza stampa del procuratore capo della locale procura della Repubblica, Alberto Liguori, è stata segnalata anche un'altra intercettazione in cui lo stesso Roberto Lo Giudice, a proposito della scomparsa della moglie afferma: "Sì, c'entro pure io".

Le indagini - è stato spiegato - erano state riaperte a seguito di una interlocuzione con altre attività giudiziarie antimafia e si sono svolte con il contributo di tre collaboratori di giustizia. Quanto al movente del presunto omicidio di Barbara Corvi, è stato sottolineato che alla questione passionale si affiancano motivi economici, legati alle difficoltà dell'attività di ferramenta della coppia. Le indagini - è stato detto nel corso della conferenza stampa - hanno permesso di "smontare i depistaggi" di Lo Giudice per far credere che Barbara si fosse allontanata volontariamente.