LUCA FIORUCCI
Cronaca

Bambino annegato al campus: condannati i due animatori. Quattro mesi, pena sospesa

La tragedia nell’estate del 2021. Il piccolo, sei anni, non sapeva nuotare ed era in acqua senza braccioli. L’allarme dato da un amichetto. L’accusa era omicidio colposo ed omesso controllo

Un tribunale (foto repertorio Ansa)
Un tribunale (foto repertorio Ansa)

Perugia, 10 ottobre 2023 – Sono stati condannati a 4 mesi pena sospesa i due animatori del centro estivo che il piccolo Gianmaria frequentava, quando morì, annegando nel Centro ippico San Giovanni di Città di Castello. Era il 15 luglio 2021. Ai due giovani la Procura della Repubblica, rappresentata dal procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini, ha contestato il reato di omicidio colposo e omesso controllo, sostenendo che gli animatori non avrebbero controllato visivamente i ragazzini durante il bagno.

Gianmaria, che non sapeva nuotare, era in acqua senza braccioli secondo quanto ricostruito attraverso alcune testimonianze, finì per affogare in un punto della piscina dove non toccava. A dare l’allarme un amichetto. Anche la consulenza medica del dottor Massimo Lancia confermò l’annegamento come causa del decesso. A conclusione del dibattimento, il giudice Lidia Brutti ha ritenuto gli imputati responsabili, pur riconoscendo loro le attenuanti.

Nei loro confronti, i familiari, il padre è un noto allenatore di calcio, Davide Ciampelli, avevano ritirato la costituzione di parte civile. In fase preliminare, l’amministratrice legale dell’agriturismo e la responsabile del centro estivo avevano chiesto e ottenuto di essere giudicate con rito abbreviato, venendo condannate rispettivamente a un anno e a 8 mesi di reclusione.

Il procedimento è in attesa di essere preso in esame dalla Corte d’appello. Presumibile anche il ricorso della difesa dei due giovani imputati condannati ieri. Sono assistiti dall’avvocato Nada Lucaccioni.