Negli scorsi giorni è tornato d’attualità il tema relativo agli autovelox sulla ss219 di cui si discute ormai da mesi. Mentre ancora si sta attendendo l’installazione dei macchinari, da qualche giorno sono comparsi lungo il tratto tra Gubbio e Branca i cartelli con la scritta "controllo elettronico della velocità", fatto che ha riacceso il dibattito politico sulla questione. La scorsa settimana, infatti, le consigliere comunali del gruppo Liberi e Democratici Alessia Tasso e Simona Minelli hanno presentato un’interrogazione consiliare proprio con oggetto il montaggio degli autovelox. In particolare, veniva richiesto se "l’amministrazione è a conoscenza dell’installazione di autovelox lungo la ss219, visto che ciò risulterebbe in contraddizione con le parole e le azioni proposte dall’assessore a bilancio Filippo Farneti" e, inoltre, "se l’installazione di autovelox rappresenta l’abbandono della promessa elettorale del raddoppio della ss219 nel tratto Gubbio-Branca". Non è tardata ad arrivare la risposta della coalizione di maggioranza, che tramite una nota si definisce "meravigliata per l’interrogazione presentata".
Per quanto riguarda il primo punto, si legge che "se la giunta Fiorucci ha dovuto cancellare dal bilancio 2024 la voce incassi degli autovelox, non è per la volontà di non installare i dissuasori in quel tratto così pericoloso (tutt’altro), ma semplicemente perché la precedente giunta Stirati – Tasso, per sua responsabilità, non li ha installati come invece avrebbe dovuto e, in un bilancio comunale serio, gli incassi per l’anno in corso si possono prevedere solo se sono già certi. Di fatto gli autovelox stanno per essere installati".
Per quanto riguarda invece la seconda richiesta delle due consigliere comunali, la coalizione di maggioranza, sembra sorpresa: "Sostenere poi che voler ricorrere ai dissuasori di velocità sia una dimostrazione di voler rinunciare allo studio di fattibilità sul raddoppio della Strada Statale 219, previsto nel programma del sindaco Fiorucci, è semplicemente incomprensibile: perché mai una cosa escluderebbe l’altra?".
Federico Minelli