Arredo urbano, scontro politico La Lega all’attacco della giunta "Non basta rifare luci e vetrine"

Assisi, l’amministrazione comunale avvia la fase partecipativa, ma per il Carroccio serve ben altro "Il sindaco sembra preoccuparsi della punta dell’iceberg senza considerare tutto il resto".

Arredo urbano, scontro politico  La Lega all’attacco della giunta  "Non basta rifare luci e vetrine"

Arredo urbano, scontro politico La Lega all’attacco della giunta "Non basta rifare luci e vetrine"

Arredo urbano terreno di scontro politico. L’amministrazione comunale avvia la fase partecipativa, con l’obiettivo di rendere Assisi, agli occhi dei turisti e non solo, più bella entro il 2026, anno dell’ottavo centenario della morte di San Francesco. Dall’opposizione, però si invita a guardare ben oltre: "La giunta pensa che il semplice rifacimento di vetrine, illuminazione e cancelli sia sufficiente per valorizzare l’immagine della città: la Proietti così facendo non fa altro che preoccuparsi della punta dell’iceberg senza considerare tutto il resto" dice la Lega di Assisi con i consiglieri comunali Francesco Mignani e Jacopo Pastorelli insieme al capogruppo regionale Stefano Pastorelli. Detto che forse, intanto, sarebbe opportuno verificare il rispetto del piano per l’arredo urbano in vigore, il Comune sottolinea come la pubblicazione sul sito istituzionale del nuovo manuale e la fase partecipativa saranno propedeutici alle fasi di approvazione e arrivano dopo incontri con i rappresentanti delle associazioni di categoria; promettendo inoltre contributi agli esercenti o aventi titolo che si adegueranno alle nuove regole prima del 2026 e stanziando risorse per migliorare gli elementi di arredo pubblici quali fioriere, portasegnali e dissuasori, cestini per la raccolta dei rifiuti, illuminazione pubblica. Ma per la Lega "la realtà dei fatti è ben diversa e gli interventi da attuare sarebbero molteplici per aumentare la residenzialità e i parcheggi per i residenti, o creare alternative per conferire la spazzatura. O si rischia di creare un notevole danno d’immagine per la città. Non essere in grado di offrire servizi adeguati per i turisti, non immaginare una città accessibile anche ai disabili, non preoccuparsi dei numerosi animali presenti nel comune, è sinonimo di menefreghismo".