
Virginia Casalicchio allo stadio di Orvieto prima dell’inizio dell’amichevole
Perugia, 23 agosto 2017 - CAPELLI legati sulla nuca e scarpe da ginnastica. Ma al posto della divisa ufficiale da arbitro di calcio, un completino attillato nero, shorts e canottiera. Non è certo passata inosservata Virginia Casalicchio, «fischietto» della sezione di Orvieto, che domenica scorsa ha diretto così l’amichevole tra Orvietana e Pontevecchio. La ragazza, 27 anni, iscritta all’Aia dal 2007, è poi finita nel mirino del settore arbitrale e adesso rischia la sospensione per aver condotto la partita senza autorizzazione. «A fronte di quanto accaduto siamo stati costretti a effettuare una segnalazione alla Procura Arbitrale, che prenderà le sue decisioni», è il commento del presidente del Comitato regionale umbro, Luca Fiorucci. Ma cosa è successo? Virginia, che nella vita di tutti i giorni è titolare di un negozio di abiti da sposa, risiede non lontano dallo stadio «Muzi» di Orvieto. Domenica pomeriggio si stava allenando, quando un collaboratore dell’Orvietana le ha chiesto un favore: «Dai, puoi arbitrarci la partita?».
IL FISCHIETTO «rosa» ha accettato ed è scesa in campo per dirigere i 90 minuti fra la squadra di casa, che disputa il campionato di Eccellenza, e la Pontevecchio, che invece gioca in Promozione. Un autogol. Perchè l’abbigliamento balneare dell’arbitro donna ha immediatamente destato stupore tra giocatori, dirigenti e spettatori sugli spalti, non certo abituati a un direttore di gara con un look così inusuale. Occhi puntati su di lei, dunque, e stavolta non certo per decisioni discutibili e rigori contestati. Comunque una leggerezza, che adesso potrebbe costare cara a Virginia, arbitro di «calcio a 5» fin dal 2013. Il Comitato Regionale è stato costretto a segnalare l’accaduto agli organi competenti. Da regolamento, infatti, gli iscritti all’Aia non possono dirigere senza autorizzazione. Non sarebbe comunque la prima volta che il fischietto «rosa» partecipa a un’amichevole della squadra di casa. Canotta nera e shorts, stavolta chiari, anche nel test disputato contro l’UC Sinalunghese.
Il presidente dell’Orvietana, Roberto Biagioli, ha subito chiesto scusa a Virginia, alla sezione arbitri di Orvieto e agli organi regionali, per avere «involontariamente creato possibili problemi alla carriera della giovane e danni d’immagine alla classe arbitrale». Il numero uno della società biancorossa ribadisce la piena fiducia dell’Orvietana Calcio «in un settore, quale quello arbitrale, ritenuto di importanza primaria nel calcio e si impegna ad evitare il ripetersi di scelte che possono solo danneggiare la crescita del movimento, oltre all’immagine del club».