
La tragedia consumata nel fiume Trebbia, dove ha perso la vita un giovane
Perugia, 21 giugno 2025 – Il drammatico fatto di domenica di Marsciano non è purtroppo un episodio isolato. E in estate il fenomeno degli annegamenti si ripete con una certa frequenza. Ogni anno in Italia, infatti, muoiono circa 330 persone per annegamento, e di queste il 12% ha meno di 18 anni. Si tratta di circa 40 decessi di bambini o adolescenti, con i maschi che rappresentano un cospicuo 81% di tutte le mortalità per annegamento in età pediatrica. Più di metà di questi annegamenti avviene nelle piscine e il 53% di essi, in particolare, riguarda gli under 12.
A rivelarlo è il secondo rapporto dell ‘Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti e incidenti in acque di balneazione, appena pubblicato nell’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Nella quasi totalità dei casi, il bambino - che non sa nuotare - annega perché sfuggito all’attenzione dei genitori, cade in acqua o finisce, giocando, nell’acqua fonda.
“L’acqua, anche quando è una pozza d’acqua o ‘uno stagno’, esercita un’attrazione fatale su qualsiasi bambino - spiega Vincenzo Ferrara, che ha curato il rapporto -. Nelle piscinette gonfiabili il rischio che un bambino piccolo, che ha da poco cominciato a camminare, si rovesci dentro è molto elevato. Dobbiamo ricordare qui che un bambino caduto in acqua, scomparirà dalla vista entro 20 secondi”. Tra i principali consigli per prevenire gli annegamenti: immergersi preferibilmente in acque sorvegliate; evitare di immergersi in caso di mare mosso o con correnti di ritorno; seguire le indicazioni dei sorveglianti; educare i bambini all’acquaticità fin da piccoli; evitare di tuffarsi in acqua repentinamente dopo aver mangiato o un’esposizione prolungata al sole; tuffarsi dalle scogliere solo in acque di profondità adeguata.
Tutti consigli che sono contenuti in un video realizzato in collaborazione con 9 regioni (Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto e Sicilia) in cui il pesciolino Salvo spiega ai genitori cosa fare per prevenire gli incidenti. Il video sarà diffuso sui canali social dell’Istituto e delle Regioni aderenti, ed è a disposizione di chiunque voglia diffonderlo ulteriormente. “Instaurare un corretto rapporto con l’acqua è fondamentale per la crescita dei nostri bambini, e con alcune attenzioni si possono ridurre i rischi che inevitabilmente sono connessi a questo elemento“ afferma infine Andrea Piccioli, che è il direttore generale dell’Istituto Superiore di Sanità.