MICHELE NUCCI
Cronaca

Annegamenti, bimbi a rischio. Ogni anno oltre 300 vittime e uno su 10 ha meno di 18 anni

E’ quanto rivela il rapporto dell‘Osservatorio Iss per strategia nazionale di prevenzione. Anche la nostra regione protagonista di un video che spiega ai genitori come prevenire gli incidenti

La tragedia consumata nel fiume Trebbia, dove ha perso la vita un giovane

La tragedia consumata nel fiume Trebbia, dove ha perso la vita un giovane

Perugia, 21 giugno 2025 – Il drammatico fatto di domenica di Marsciano non è purtroppo un episodio isolato. E in estate il fenomeno degli annegamenti si ripete con una certa frequenza. Ogni anno in Italia, infatti, muoiono circa 330 persone per annegamento, e di queste il 12% ha meno di 18 anni. Si tratta di circa 40 decessi di bambini o adolescenti, con i maschi che rappresentano un cospicuo 81% di tutte le mortalità per annegamento in età pediatrica. Più di metà di questi annegamenti avviene nelle piscine e il 53% di essi, in particolare, riguarda gli under 12.

A rivelarlo è il secondo rapporto dell ‘Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti e incidenti in acque di balneazione, appena pubblicato nell’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Nella quasi totalità dei casi, il bambino - che non sa nuotare - annega perché sfuggito all’attenzione dei genitori, cade in acqua o finisce, giocando, nell’acqua fonda.

“L’acqua, anche quando è una pozza d’acqua o ‘uno stagno’, esercita un’attrazione fatale su qualsiasi bambino - spiega Vincenzo Ferrara, che ha curato il rapporto -. Nelle piscinette gonfiabili il rischio che un bambino piccolo, che ha da poco cominciato a camminare, si rovesci dentro è molto elevato. Dobbiamo ricordare qui che un bambino caduto in acqua, scomparirà dalla vista entro 20 secondi”. Tra i principali consigli per prevenire gli annegamenti: immergersi preferibilmente in acque sorvegliate; evitare di immergersi in caso di mare mosso o con correnti di ritorno; seguire le indicazioni dei sorveglianti; educare i bambini all’acquaticità fin da piccoli; evitare di tuffarsi in acqua repentinamente dopo aver mangiato o un’esposizione prolungata al sole; tuffarsi dalle scogliere solo in acque di profondità adeguata.

Tutti consigli che sono contenuti in un video realizzato in collaborazione con 9 regioni (Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto e Sicilia) in cui il pesciolino Salvo spiega ai genitori cosa fare per prevenire gli incidenti. Il video sarà diffuso sui canali social dell’Istituto e delle Regioni aderenti, ed è a disposizione di chiunque voglia diffonderlo ulteriormente. “Instaurare un corretto rapporto con l’acqua è fondamentale per la crescita dei nostri bambini, e con alcune attenzioni si possono ridurre i rischi che inevitabilmente sono connessi a questo elemento“ afferma infine Andrea Piccioli, che è il direttore generale dell’Istituto Superiore di Sanità.