Anche un drone “alleato“ dei ladri . Case sorvegliate prima dei furti?

Orvieto, l’apparecchio è caduto nella zona del Tamburino e nessuno lo ha reclamato. Scattano le indagini

Un drone caduto in una proprietà privata nella zona del Tamburino fa sorgere il sospetto che sia questo lo strumento utilizzato dalla banda che ha realizzato tre furti nella zona nel giro di un mese e mezzo. Il drone è stato rinvenuto martedì accanto ad un ruscello che delimita il confine di una proprietà privata, ma non è stato rivendicato né cercato da nessuno. Quanto basta per far sorgere il dubbio che sia stato utilizzato per filmare dall’alto le zone dove cercare di mettere a segno i prossimi colpi da quella che si ritiene essere una vera e propria banda specializzata nei furti in villa come dimostra la cronaca recente. Il proprietario del terreno ha consegnato il drone alla polizia che, con i carabinieri, sta conducendo le indagini sui furti nella zona. Gli inquirenti stanno concentrando la loro attenzione sul numero di matricola del drone che potrebbe condurre all’identità del proprietario. Lo strumento potrebbe essere stato impiegato per controllare le abitazioni nel mirino dei ladri e, soprattutto, per verificare la presenza o meno dei proprietari in questi giorni di festa. Gli abitanti del Tamburino lamentano da anni scarsa attenzione da parte del Comune sul fronte della sicurezza, con la richiesta di potenziamento dell’illuminazione pubblica che continua ad essere ancora disattesa. Oltre ai furti, ci sono stati altri episodi che stanno creando allarme tra cui il recente taglio di una recinzione in una proprietà accanto a una di quelle derubate e l’esplosione di un colpo di fucile in aria da parte di un residente in occasione dell’ultimo colpo messo a segno, un paio di settimane fa, ai danni di una villa nella zona di san Valentino. Le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli, ma l’area in questione è piuttosto vasta e caratterizzata da molte strade e stradine ci si addentrano nei boschi.

Cla.Lat.