REDAZIONE UMBRIA

Anche il Trasimeno a rischio siccità ’Da un anno è in costante decrescita’

Azione Civica ha ispezionato le criticità della costa lacustre del comune di Magione. "Darsene impraticabili"

Anche il Trasimeno a rischio siccità ’Da un anno è in costante decrescita’

C’è anche l’Umbria tra le 12 regioni italiane ad alto stress idrico. Le temperature in crescita e gli effetti dell’azione dell’uomo sono le cause. Basilicata, Calabria, Sicilia, Puglia sono le più esposte in assoluto. Poi Campania, Lazio, Marche e Umbria, Toscana, Sardegna e Molise, poi l’Abruzzo. Lo afferma l’Anbi, l’osservatorio sulle risorse idriche, in occasione della giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità che si celebra oggi. L’Umbria rientra tra le sei regioni con un rischio siccità compreso tra il 30 e il 50% del proprio territorio regionale, insieme a Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Abruzzo e Campania. Condizioni preoccupanti vengono segnalate particolarmente per il lago Trasimeno "che da oltre un anno è in costante decrescita. Anche l’Umbria soffre per la scarsità di precipitazioni: nel mese di maggio sono state inferiori di oltre il 25% alla media. Tra le regioni centrali, la condizione migliore è quella della Toscana. Qui, comunque, le portate dei fiumi Arno, Ombrone e Serchio sono scese sotto media". E intanto scattano i sopralluoghi, i membri di Azione Civica che hanno ispezionato, per mezzo di un fuoribordo, le criticità delle darsene, delle rive lacustri e lo stato dei rimessaggi nella parte centrale della costa lacustre del comune di Magione.

"Dal resoconto emerge come le darsene siano pressoché impraticabili in quanto ostruite da una massa ingente di putrescenza fangosa. Lo stato in cui vertono le rimesse è talmente grave che i natanti non possono uscire né accedere ai porticcioli, gettando così in uno stato vergognoso ed antigenico l’intera zona d’imbarco prospiciente i centri abitati. Questa situazione ha trasformato i porti in degli stagni nauseabondi. A San Feliciano la puzza che s’eleva d’intorno alle passeggiate turistiche è un repellente biglietto da visita. Le barche a vela non possono uscire dalla darsena principale, anche lì i motori si surriscaldano in uscita per via della fanghiglia".

E poi la protesta "Non accettiamo e non accetteremo – dice il portavoce Elia Francesco Fiorini - che la politica locale ignori queste priorità. La situazione miserevole va ad aggravarsi velocemente con l’arrivo del caldo torrido".