SILVIA ANGELICI
Cronaca

Edilizia, l'Ance punta il dito sul codice degli appalti

Nel mirino dei costruttori anche la nuova delibera della Giunta comunale: "Ci penalizza"

Cantieri

Perugia, 10 agosto 2016 - « L’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti e l’utilizzo dell’elenco delle imprese per le trattative negoziate stilato recentemente dalla Regione dell’Umbria, rappresentano un’altra mazzata per il settore dei lavori pubblici. Lo dimostra una ulteriore diminuzione del numero dei lavori e del loro importo e una decisa penalizzazione delle imprese umbre anche a causa delle scelte delle principali stazioni appaltanti». E’ questo il grido d’allarme lanciato dall’Ance Perugia (l’associazione di Confindustria che rappresenta il settore delle costruzioni) con il presidente Giancarlo Brugnoni e il direttore Walter Ceccarini.  La conseguenza è l’aggravamento di una situazione negativa per il comparto che dura ormai da anni. A metterci il «carico da 11», su una situazione già grave, la nuova delibera di Giunta del Comune di Perugia (la 239 dell’11 luglio), che escluderebbe gli imprenditori di Ance dall’85% degli appalti, in base ad una norma di assegnazione legata alle attestazioni Soa. «La delibera – spiega Brugnoni – definisce le procedure negoziate per l’affidamento di lavori di importi inferiori a un milione di euro. Parametri che a nostro parere sono illegittimi, iniqui ed inopportuni, tanto da non escludere il ricorso al Tar». Un criterio che penalizzerà la maggior parte delle piccole e micro imprese locali certificate e strutturate e che negli anni hanno fatto enormi sforzi per mantenere livelli occupazionali e dotazioni strumentali adeguate. Intanto i numeri del comparto (provincia di Perugia) parlano chiaro: gli addetti registrati alla Cassa Edile scendono da 18mila del 2008 ai 6mila attuali. In picchiata anche le riscossioni dei contributi, passate da 175 milioni l’anno a 72 attuali.