Amanda Knox pronta a tornare in Italia per difendersi: il processo per calunnia potrebbe aprirsi il 10 aprile

"Non ho paura di tornare in Italia per difendermi, ero impreparata a 20 anni ma dopo tutti questi anni sono...

"Non ho paura di tornare in Italia per difendermi, ero impreparata a 20 anni ma dopo tutti questi anni sono pronta. E voglio che i miei figli vedano cosa significhi battersi per la verità". Amanda Knox lo aveva scritto recentemente sul suo profilo del social X. L’occasione per tornare, varcando nuovamente la porta di un’aula di tribunale, potrebbe essere il 10 aprile quando dovrebbe aprirsi il processo di fronte al tribunale di Firenze per la condanna dell’americana per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba. Condanna a tre anni che Knox ha scontato prima che la sentenza per l’omicidio di Meredith Kercher. Delitto compiuto a Perugia la sera del primo novembre del 2007 e per il quale Knox è stata definitivamente assolta. Il nuovo processo legato alla calunnia sarà celebrato dopo che la quinta sezione penale della Cassazione, accogliendo un’istanza dei difensori dell’americana, gli avvocati Luca Luparia Donati e Carlo Dalla Vedova, ha revocato e annullato le sentenze con le quali Knox è stata condannata per avere coinvolto Lumumba, poi riconosciuto estraneo e quindi prosciolto. Una decisione resa possibile dal nuovo articolo, il 628 bis, del codice di procedura penale che prevede la possibilità di chiedere che vengano eliminati "gli effetti pregiudizievoli" derivanti da una violazione che sia stata accertata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, quella del diritto di difesa nel caso di Knox. La Corte ha quindi disposto il "rinvio per un nuovo esame sul punto" a Firenze. Non è ancora chiaro se Knox sarà in aula.

Luca Fiorucci