Tre agenti feriti lo scorso 22 febbraio dopo l’aggressione di un detenuto; altri due ieri mattina nel tentativo di sedare la rissa scoppiata fra tre reclusi. Quindi cinque agenti feriti in dieci giorni, l’apice di un’emergenza sicurezza che nel penitenziario di Sabbione si protrae da anni. "Sembra inarrestabile la spirale di violenza che, ormai da tempo, caratterizza il carcere di Terni – così Fabrizio Bonino, segretario regionale del Sappe – dove è scoppiata una violenta lite tra due detenuti maghrebini e un albanese nel piano terra della Media sicurezza per questioni ancora sconosciute. A farne le spese sono stati i due poliziotti intervenuti a tentare di sedare la rissa, entrambi accompagnati al pronto soccorso del locale nosocomio: per uno dei due, che ha battuto violentemente la testa, è dovuto intervenire il 118. Uno dei due nordafricani, non più tardi di venerdì mattina si era messo davanti al cancello che dà accesso all’infermeria dell’Istituto, sembrerebbe reclamando una terapia che gli poteva essere somministrata, armato di lametta, minacciando di autolesionarsi e tagliare chiunque tentava di avvicinarsi". "Purtroppo il Sappe da anni è costretto a diramare veri e propri bollettini di guerra - continua Bonino –, con poliziotti che subiscono violenze da detenuti ormai fuori controllo che, tra l’altro, restano impuniti. E’ del tutto palese l’assenza dei vertici regionali, che a questo punto vorremmo sapere cosa aspettano ad intervenire in difesa del personale di polizia penitenziaria che fino ad oggi ha dato il massimo e anche di più ma che non può di certo essere abbandonato". Per il segretario nazionale Donato Capece "servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto: espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, come nel caso dei detenuti protagonisti delle ore di follia a Terni, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli ospedali psichiatrici giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario". Oltre agli innumerevoli episodi di violenza, il carcere di Sabbione nel 2023 è stato tra i penitenziari italiani in cui si è registrato il maggior numero di suicidi tra i detenuti: quattro .
Ste.Cin.