REDAZIONE UMBRIA

Addio Marco, fisioterapista di 37 anni. Anche il Papa lo aiutò a cercare il farmaco in Usa

Il giovane fisioterapista stroncato da un tumore raro: la fede lo ha sorretto fino all’ultimo istante

Marco Provenzani

Orvieto, 18 novembre 2020 - La fede lo ha sorretto fino all’ultimo istante, quando la sua incredibile forza d’animo ha dovuto soccombere contro un male invincibile e spietato. Il cuore di Marco Provenzani, il fisioterapista di 37 anni affetto da una rara forma di tumore, ha cessato di battere ieri, al termine di un calvario che ha affrontato con rara serenità, circondato non solo dall’amore e dal sostegno della famiglia, ma anche di tanti sconosciuti che hanno aderito alla petizione lanciata per poter consentire a Marco di iniziare una terapia resa possibile solo grazie a un farmaco particolarmente costoso, acquistabile solo negli Stati Uniti.

Lo scorso gennaio gli era stato diagnosticato un colangiocarcinoma non operabile già metastatizzato a rene destro, fegato, polmoni, linfonodi e ossa. La mobilitazione a favore di Marco aveva coinvolto molte persone, tra di loro anche una persona speciale come Papa Bergoglio, che aveva fatto una donazione tramite l’obolo di San Pietro di tremila euro che erano stati versati sul conto corrente della parrocchia di Sferracavallo, guidata dal parroco Danilo Innocenzi. In quella parrocchia Marco era cresciuto ed aveva tanti amici. Il farmaco era arrivato ad agosto, tramite l’Agenzia italiana del farmaco dopo che le terapia tradizionali non erano servite ad arrestare la crescita del tumore. Marco aveva accolto con grande speranza quella notizia ed aveva voluto condividere questo stato d’animo con le persone che lo stavano sostenendo, tramite i social.

"Oggi dopo mesi è finalmente arrivato il farmaco dagli Usa che dovrebbe fermare l’avanzata del mio male – scriveva – sono stati mesi di pratiche da sbrigare, telefonate, arrabbiature per rincorrere la negligenza di alcuni medici e tanta è stata la voglia a volte di sbattere i pugni su qualche scrivania ed è stato anche fatto... Anche se abbattuti è affaticati la speranza non è mai morta, le persone vicino a me non hanno mai smesso di incanalare le energie per arrivare a questo momento. Energie che francamente se fossi stato solo non avrei avuto. A loro il mio grazie più grande. Oggi inizio il percorso con questo nuovo farmaco. Il resto come tutto è nelle mani dell’Onnipotente".

Cla.Lat.