Addio ad Ana, tra lacrime e malori "La sua famiglia ha bisogno di noi"

Decine di adolescenti ai funerali della ragazza morta nell’incidente di Torricella. Tre amiche svengono

Addio ad Ana, tra lacrime e malori  "La sua famiglia ha bisogno di noi"

Addio ad Ana, tra lacrime e malori "La sua famiglia ha bisogno di noi"

Tre ragazzine ieri mattina si sono sentite male durante il funerale di Ana Tuja la ragazza di 15 anni morta in un incidente stradale sabato notte allo svincolo di Torricella. E’ la seconda bara bianca portata via in poche ore, dopo il feretro di Nika Myshko l’amica di un anno più grande che viaggiava con lei nel sedile posteriore della Ford Fiesta guidata Julio Cesar Vera Quinonez di 28 anni, anche lui morto nello schianto. Il funerale di Ana si è svolto nella chiesa ortodossa di via della Viola a Perugia.

Tanti gli adolescenti presenti che hanno saltato, per esserci, una mattinata di scuola, ma il messaggio nelle chat era chiaro: "La famiglia di Ana ha bisogno di noi, dobbiamo esserci tutti come è stato ieri per Nika". Applausi, palloncini bianchi e rosa hanno accompagnato la bara all’uscita della chiesa verso il cimitero. Sono invece in programma per oggi alle 9.30 al santuario di Ponte della Pietra, i funerali di Julio Cesar. La Procura ha rilasciato il nulla osta per le esequie dopo che il medico legale Massimo Lancia ha svolto l’autopsia. Ora non resta che attendere l’esito degli esami tossicologici, serviranno circa un paio di settimane. Questo accertamento rivelerà se Quinonez era ubriaco o drogato al momento dell’impatto, dopo che già è stato stabilito che stava guidando senza patente e senza assicurazione e che la sua auto non era stata revisionata. Nelle scorse ore il giovane indagato che si trovava alla guida dell’auto entrata in collisione con quella dei ragazzi, assistito dall’avvocato Marcello Pecorari è stato sentito dal sostituto procuratore Paolo Abbritti titolare del fascicolo per omicidio stradale a cui il giovane è iscritto come atto dovuto. La Golf del 26enne N.E. (originario del Marocco e residente a Città d Castello) è ancora sotto sequestro e "al momento lui non sa come andare al lavoro", spiega il legale "ma siamo sicuri che la sua posizione verrà presto chiarita". "Mentre la sorpassavo – ha detto il ragazzo al magistrato – l’auto dei ragazzi si è spostata e ha toccato la mia, poi non l’ho vista più. E’ scomparsa nello specchietto retrovisore e ho pensato che avesse imboccato l’uscita di Torricella ma per sicurezza ho rigirato. Sono uscito a Magione e tornato indietro e ho dato l’allarme quando ho capito che erano volati nella scarpata".

S. M.