Orvieto esclusa dai finanziamenti regionali destinati all’abbattimento delle barriere architettoniche. Sono dodici le città umbre a cui la Regione ha destinato complessivamente 115 mila euro per interventi necessari a ridurre l’impatto negativo delle barriere nei vari contesti urbani, ma della città del Duomo non c’è la minima traccia e non certo perché a Orvieto non siano necessari lavori e migliorie di questo tipo. La Giunta regionale ha approvato la graduatoria per la concessione a dodici Comuni di un contributo per la redazione, l’ampliamento e l’aggiornamento dei piani di eliminazione delle barriere. Ai Comuni, infatti, è affidato il compito di redigere i piani degli interventi destinati al superamento delle barriere architettoniche in edifici pubblici, privati ad uso pubblico, con l’obbligo di accessibilità anche a tutti gli spazi urbani come strade, piazze, parchi, giardini, arredo urbano, parcheggi, trasporto pubblico. I fondi sono stati ripartiti tra i comuni di Calvi dell’Umbria, Bastia Umbra, Arrone, Attigliano, Gubbio, San Venanzo, Città di Castello, Perugia, Fratta Todina, Lisciano Niccone, Piegaro e Montefranco. Sono, invece, entrati nella graduatoria della lista di riserva i Comuni di Panicale, Trevi, Fabro, Passignano sul Trasimeno, Città della Pieve, Pietralunga, Valfabbrica, Avigliano e San Giustino, i cui interventi sono stati ritenuti ammissibili, ma non immediatamente finanziabili. Il contributo non poteva superare l’80% del costo da sostenere da parte dei Comuni con popolazione pari o inferiore ai cinquemila abitanti e il 60% per quelli con popolazione superiore ai cinquemila abitanti, con un limite massimo di dieci mila euro per ogni singolo contributo. Orvieto non ha partecipato a questo bando, nonostante il problema dell’accessibilità sia sentito sia al centro che in periferia.
Cla.Lat.